Nel celebre luogo mariano si desidera con forza l’uscita dalla crisi, ma ora sembra finalmente accadere ciò che tutti speravano.
A Lourdes stanno tornando i pellegrini e gli ammalati che vanno a fare visita alla grotta. Grazie a bus e aerei, le vie della fede tornano gradualmente a ripopolarsi. La gioia e la speranza che tutto non si fermi di nuovo.
Dopo oltre un anno di chiusure e con la pandemia che, ancora, non arretra, iniziano a riempirsi di nuovo i luoghi di fede e di speranza. A fare da apripista è il Santuario Mariano di Lourdes. Anche se sarà una stagione ancora all’insegna del contenimento, degli ingressi numerati e, anche, di vaccini e Green Pass, i pellegrini stanno piano piano ritornando.
Purtroppo, secondo le stime, sono stati già annullati il 65% dei pellegrinaggi previsti a luglio e il 12% di quelli ad agosto. Ma questo, però, non fa perdere la speranza: “Sarebbe un bel segnale riuscire ad accogliere un milione di pellegrini entro il prossimo mese di ottobre” – ha dichiarato monsignor Olivier Ribadeau-Dumas, rettore del santuario di Lourdes.
Dal mese di giugno, però, l’Unitalsi è tornata a Lourdes, con le Dame e i barellieri. Il tutto, ovviamente, in numero ridotto, anche per quel che riguarda gli ammalati da accompagnare ed assistere. Come previsto dalla legislazione locale, il Green pass, al momento, non è necessario per accedere al comprensorio del Santuario, ma serve, invece, in altre zone, come i punti di ristorazione, negli alloggi del Santuari, o per partecipare ad attività non religiose.
L’uso della mascherina è obbligatorio negli spazi chiusi e nei punti di raccolta, compresa la Grotta dell’Apparizione, ed è fortemente consigliata anche all’esterno.
“Tornare a Lourdes serve per ridarci il gusto del cammino con gli altri, il gusto di ritrovarsi, che non significa solo abbracciarci, ma anche stare fianco a fianco nel tentativo di costruire una comunità che sia attenta agli ultimi e sappia condividere la vita” – ha spiegato il presidente nazionale Unitalsi, Antonio Diella, in un’intervista.
Tanti sono gli anziani e, soprattutto gli ammalati, che vorrebbero essere qui, dopo il lungo periodo di isolamento al quale sono stati costretti. E la ripresa dei pellegrinaggi, seppur in forma ridotta e contingentata è un ottimo segnale.
Per ora, i cosiddetti “treni bianchi” tipici dell’Unitalsi e dei suoi pellegrinaggi a Lourdes non sono ancora ripartiti, e si può raggiungere il santuario solo in pullman o in aereo. Il primo aereo, infatti, è partito da Bari il 19 luglio scorso.
Sarà una visita, però, un tantino diversa, con delle regole da rispettare:
Un momento di speranza che va gelosamente conservato e non gettato via. Perché Maria aiuti il mondo intero a sconfiggere questo maledetto virus.
Fonte: avvenire
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ROSALIA GIGLIANO
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