Il medico che ha verificato il 71° miracolo di Lourdes racconta la sua esperienza al Bureau Medical tra miracoli certi e riconosciuti e altri sotto studio.
Il dott. Alessandro de Franciscis è il presidente del Bureau des constatations médicales di Lourdes che si occupa di analizzare e verificare scientificamente i casi di guarigioni inspiegabili considerate miracolose.
È grandeospedaliere dell’Ordine di Malta e da 15 anni vive stabilmente nella cittadina tra i Pirenei dove indaga ed esamina i miracoli veri e presunti che vengono sottoposti al suo studio. Intervistato dal Corriere.it ha raccontato la sua personale esperienza umana e professionale e ciò che ha avuto modo di osservare.
Il processo che si innesca dopo la segnalazione di una guarigione rituenuta miracolosa è articolato e si compone di varie fasi e tutte richiedono impegno e attenzione.
Per l’accertamento di un miracolo devono esser presenti le condizioni valutate secondo ben 7 criteri stabiliti dalla Santa Sede. Sono nell’ordine: la presenza di una diagnosi certa della malattia; la gravità della prognosi; la guarigione imprevista che deve anche essere istantanea. Un altro criterio è che la guarigione sia completa e un altro ancora che sia durevole nel tempo. Infine la stessa deve essere inspiegabile secondo la scienza.
Dopo questa valutazione preliminare se ci sono le condizioni il caso passa al vaglio del Comité médical international di Lourdes composto da 38 medici. A seguito del parere di questi poi è la Chiesa a prendere la decisione del riconoscimento del miracolo.
Dall’anno delle apparizioni, il 1858 ad oggi sono oltre 7 mila i casi di guarigioni considerate miracolose, ma di queste solo 71 quelle ufficialmente riconosciute. Il riconoscimento dell’ultimo miracolo , il 71° appunto, risale allo scorso dicembre ed è quello di un uomo inglese, John Traynor, che a inizio Novecento è guarito da una paralisi alle gambe e dall’epilessia.
Il dottor De Franciscis racconta degli interrogativi che si è posto durante tutti questi anni del suo lavoro a Lourdes. Esprime anche i suoi iniziali sentimenti nei confronti della Madonna. Si è accostato a questa realtà a 17 anni facendo il barelliere. Da quel momento ha svolto quel ruolo per tutti gli anni della giovinezza e poi da studente di medicina in particolare accompagnava i bambini nelle piscine.
“Ero arrabbiato con la Madonna: come poteva guarire una persona e un’altra no?” dichiara. “È il dilemma della teodicea, cioè il rapporto fra giustizia divina ed esistenza del male. Più stavo lì e più soffrivo” confessa.
Piangeva nel vedere giovanissimi ciechi dalla nascita. La sua esperienza che gli ha consentito di accostarsi così da vicino alla realtà della sofferenza fisica gli ha fatto comprendere il modo di agire di Dio.
“Oggi ho imparato che le guarigioni di Lourdes non sono mai contro le leggi di natura” rivela. Nel dialogare con tanti malati e tra di loro anche con chi è guarito, inspiegabilmente o no, ha notato che tutti si pongono la domanda “Perché è capitato proprio a me?“.
Questo lo ha fatto riflettere sulla la libertà di Dio e sulla gratuità del dono. È un mistero incomprensibile alla ragione umana che spesso utilizza logiche limitate come quella retributiva. Ma “Se vi fosse una giustizia retributiva, la donnina pia che recita tre rosari al giorno e sta morendo di cancro si dispererebbe vedendo risanata la vicina di letto che per tutta la vita non è mai andata a messa” afferma.
Il filosofo Blaise Pascal sosteneva che Dio ha messo nel mondo abbastanza luce per chi vuole credere e lasciato abbastanza ombre per chi non vuole credere. Le guarigioni miracolose sono eventi che pongono di fronte a questa realtà.
Il medico afferma di conoscere varie persone miracolate, nonostante i miracoli non rientrino tra quelli ufficialmente riconosciuti e sono quindi considerati per la scienza e per la Chiesa solo come eventi inspiegati. Le cartelle cliniche che si trovano al Bureau Medical sono oltre 20 mila.
Ci sono medici atei che si sono convertiti di fronte a situazioni che vanno oltre la pura comprensione umana e il cui mistero apre la mente e il cuore ad una realtà altra, a Dio. Molti si sono interrogati fino a scoprire la fede.
Il dott. De Franciscis non ha dubbi e nutre una fede profonda. Racconta che recentemente ad un convegno ha stupito i presenti dichiarando apertamente la sua fede e dicendo “diffidate di me, perché nel terzo millennio credo nei miracoli di guarigione, credo nella resurrezione dei morti, credo che nell’ostia ci sia Gesù“. Ciò che può sembrare scandaloso nel mondo di oggi ha bisogno semplicemente di testimonianza.
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