Riconosciuto a Lourdes il 72° miracolo: si tratta dell’italiana Antonietta Raco, guarita inspiegabilmente da una grave malattia dopo l’immersione nelle piscine.

Il Santuario della Madonna di Lourdes ha annuncia la proclamazione ufficiale del 72° miracolo verificatosi nel luogo dal 1858 ad oggi. A riferirlo è stato mons. Vincenzo Carmine Orofino, vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro in provincia di Matera.
Il miracolo analizzato e riconosciuto ufficialmente riguarda una donna, Antonietta Raco che risiede a Francavilla in Sinni, in provincia di Potenza. La grande notizia è stata annunciata ieri, 16 aprile, nel giorno della memoria liturgica di santa Bernadette Soubirous, patrona della cittadina francese luogo delle famose apparizioni e protettrice dei malati.
In contemporanea è stato dato l’annuncio sia nella cattedrale di Tursi dal vescovo della diocesi di appartenenza della miracolata, alla presenza del dott. Alessandro De Franciscis, direttore del Bureau Medical, che dal vescovo di Lourdes presso la grotta di Massabielle.
Riconoscimento del 72° miracolo a Lourdes: la guarigione di Antonietta Raco
Antonietta Raco, ora 67enne, avena 49 anni, quando nel 2009 riceve l’immenso dono della guarigione miracolosa. La donna era malata di sclerosi laterale primaria, una variante della Sla, che le era stata diagnosticata nel 2005.

Erano, quindi, già alcuni anni che soffriva di questa grave patologia degenerativa che generalmente non lascia scampo. La scienza non conosce attualmente cure in grado di bloccare l’andamento degenerativo progressivo che arriva inesorabile. C’era già stato un peggioramento della deambulazione con comparsa di disfagia e disartria. Come riporta il Santuario di Lourdes, le sue condizioni erano andate sempre peggiorando con una riduzione della capacità vitale espiratoria forzata, oltre a ipostenia e tetraparesi, prevalentemente a sinistra.
Ma è avvenuto qualcosa di straordinario: l’intervento divino ha risanato ciò che non era sanabile. È accaduto nell’estate del 2009, quando Antonietta ha fatto un pellegrinaggio a Lourdes con l’UNITALSI. In particolare l’evento miracoloso è stato a seguito di un’immersione nelle piscine di Lourdes. Quell’acqua che dal 1858 ha prodotto tante guarigioni e grazie, è stato il mezzo attraverso cui Antonietta Raco ha riavuto la salute.
Subito dopo il bagno nelle piscine, infatti, la donna non ha più avuto i dolori alle gambe che la accompagnavano costantemente e neppure i segni della paralisi che l’aveva già colpita e che avanzava. Ha provato un insolito senso di benessere ed è stata in grado di camminare di nuovo.
La sensazione di un abbraccio
Antonietta Raco tempo fa aveva raccontato la sua esperienza durante una trasmissione di TV2000. Con estrema commozione la donna descriveva ciò che è avvenuto e che ha cambiato la sua vita.

Nel momento dell’immersione nelle piscine ha sentito di essere avvolta in un abbraccio. Una sensazione certamente indimenticabile e concreta. Ma non erano le persone accanto a lei ad abbracciarla: i volontari che la accompagnavano erano intenti soltanto a sorreggerla.
È evidente, quindi, la natura soprannaturale di quell’abbraccio e la conferma ne è ciò che è accaduto dopo. La donna ha sentito anche un profondo silenzio e una voce bellissima che per tre volte le diceva di non aver paura.
Lei comprende che sta per succedere qualcosa di straordinario e scoppia a piangere. E adesso, dopo 16 anni e tutti gli accertamenti scientifici effettuati, arriva un riconoscimento ufficiale che è fonte di gioia. Le parole del vescovo nella proclamazione sono chiare, si riconosce “l’evento prodigioso e miracoloso e il valore di segno divino della guarigione della signora Antonia Raco avvenuta nell’estate del 2009 per intercessione della Beata Vergine Maria“.
L’iter di accertamento del miracolo ha avuto inizio nel 2010. Nel novembre 2024, Il Comitato medico internazionale di Lourdes, aveva dichiarato la guarigione della pellegrina italiana come “inattesa, completa, durevole e inspiegabile“, caratteristiche necessarie affinché si possa trattare di miracolo.
La Curia vescovile di Tursi-Lagonegro “rende lode a Dio che con questo segno divino ha nuovamente manifestato la sua presenza in mezzo al suo popolo e ci ha dato quale potente mediatrice di grazia la sua SS. Madre, Maria Immacolata“.