La bellissima iniziativa è partita alcuni anni fa su impulso dell’artista Alberto Garutti ed è stata rilanciata in questi giorni dal webmagazine International Family News.
Obiettivi della campagna? Celebrare la vita nascente, contrastare la cultura della morte, della paura e della sfiducia. Un piccolo passo, simbolico ma significativo, per contrastare l’inverno demografico.
L’appello
“Scriviamo: ai sindaci della nostra città, piccola o grande che sia; agli assessori competenti; ai giornali locali e a quelli nazionali – scrive Marco Respinti, direttore di IFAM News, nel suo editoriale –. Scriviamo ai deputati e ai senatori italiani, ai leader di partito, agli opinion maker. Scriviamo a quanti più possibile e chiediamo questo piccolo, semplice gesto. Accendere una lampada in un luogo pubblico, ben visibile, centrale delle nostre città ogni volta che una buona, ottima notizia viene al mondo”.
“Una civiltà si riconosce e giudica dai dettagli, e io sono profondamente convinto del fatto che nessuno dirà no a una iniziativa così”, prosegue Respinti. “Facciamolo, allora, assieme, questo gesto di conciliazione e di riconciliazione, di condivisione di bellezza. Accendiamo la vita per sconfiggere la tetraggine della morte”.
L’iniziativa
Artista e docente all’Accademia di Brera a Milano, Alberto Garutti ha lanciato l’opera Ai nati oggi nel 1998. L’iniziativa si svolge in questo modo: nel reparto maternità dell’ospedale, viene messo a disposizione un pulsante collegato con il sistema di lampioni di una determinata piazza. Ogni qualvolta nasce un bambino, il pulsante viene premuto e i lampioni aumentano gradualmente la loro luminosità, per poi tornare ai livelli precedenti dopo circa trenta secondi.
In prossimità dei lampioni viene posta una lastra di pietra che spiega le modalità dell’iniziativa: “Ogni volta che la luce lentamente pulserà, vorrà dire che è nato un bambino – viene scritto –. L’opera è dedicata a lui e ai nati oggi in questa città”. Obiettivo dell’opera, spiega Garutti, è instaurare “un dialogo diretto con la città e i suoi abitanti, nel tentativo di riavvicinare l’arte alla realtà della vita: l’opera si radica nel territorio dell’intervento e chiama a sé le persone che lo abitano attraverso la volontà di suscitare in loro un’emozione “sincera”, che seppur indirettamente le coinvolge in quanto comunità”.
LEGGI ANCHE Aborto: quelle parole di Papa Francesco censurate dai media
Chi accoglie una vita, cambia il mondo
Ai nati oggi è stata allestita per la prima volta a Bergamo nel 1998. Di seguito ha fatto tappa a Gent (2000), a Istanbul (2001), a Gallipoli (2003), a Casarano (2003), a Mosca (2011), a Gent (2011), a Plovdiv (2018) e, infine, a Roma (2019).
Nella capitale, l’opera è stata inaugurata il 3 luglio 2019, alla presenza, tra gli altri, del sindaco Virginia Raggi, del presidente della Fondazione MAXXI, Giovanna Melandri, e del direttore scientifico della Fondazione Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” IRCCS, Giovanni Scambia. Personalità dalle sensibilità e dalle provenienze culturali molto diverse, a testimonianza di come il valore della vita può unire tutti.
La nascita di un bambino può commuovere chiunque, sia chi ritiene che la vita inizi al momento del concepimento, sia chi ha idee differenti. Ogni vita che nasce porta luce nel mondo e ciò può mettere d’accordo un numero impressionante di persone. Cambiando così i cuori e il destino dell’umanità.
Luca Marcolivio