Il Cardinal Ersilio Tonini conservava del Venerabile Luigino Rocchi, un “ricordo indimenticabile”. La sua testimonianza mette in luce la straordinarietà del carattere di Luigino.
Luigino Rocchi, oggi Venerabile Servo di Dio, è stato un esempio vivente della gioia e della sicurezza con cui Gesù ci rassicura se scegliamo di affidarci alle sue braccia. Le testimonianze circa la sua esperienza di vita, caratterizzata dall’esempio dell’Alter Christus, sono molteplici e provenienti da ogni parte del mondo. Fu Monsignor Capovilla a renderci partecipi di quanto il Venerabile Luigino fosse vero e proprio “esempio dell’amore salvifico di Cristo”. La testimonianza di cui vogliamo parlare oggi proviene dalla penna del Cardinal Ersilio Tonini, nominato, nel 1969, vescovo di Macerata e Tolentino, dall’allora Pontefice Paolo VI.
Cardinal Tonini: “Un ricordo indimenticabile”
“Indimenticabile”: con questo aggettivo, il Cardinal Tonini apriva la sua lettera-testimonianza, il ricordo di una “incredibile creatura” di Dio, che arricchì dell’amore di Cristo tutte le persone con le quali ebbe un rapporto diretto. Una creatura talmente preziosa, da far sorgere un dubbio a una figura di spicco della cristianità, quale era l’allora Cardinale: “Signore, cosa sono io confronto?”. La lettura delle parole di Ersilio Tonini è, per tutti noi, fonte di grande ricchezza, perché ci aiuta a comprendere, ancor di più, quanto straordinario fosse il messaggio del Venerabile.
Luigino Rocchi: la testimonianza del Cardinale
Dalla testimonianza del Cardinal Tonini: Di Luigino porto un ricordo indimenticabile: nella mia vita di Vescovo, Luigino è una di quelle creature che mi hanno fatto più incantare, stupire, trepidare. Perché, anche un Vescovo, quando si trova davanti ad una di queste creature, si chiede: “Cosa sono io, Signore, a confronto di esse?”.
Io vorrei essere un parrocchiano della Comunità di Luigino Rocchi, perché i miei incontri con lui e con sua madre per me erano sempre la più bella delle meditazioni. Erano incontri sempre a tu per tu. Quando andavo a Tolentino, all’incontro con gli Agostiniani, vivevo momenti di una ricchezza spirituale e di un caldo interiore che ti seduce.
Però, quando mi trovavo di fronte a Luigino, era un altro discorso. Era molto più semplice, molto più modesto, fatto con un linguaggio meno ricco. Però un linguaggio essenziale, che era quello della creatura che riceve, della creatura che è illuminata di dentro, della creature in cui il Signore ha preso alloggio, e dove il Signore opera alla maniera Sua.
Gesù disse: “Andate, sarete miei testimoni!”, non parlava solo agli Apostoli, ma voleva dire anche di queste creature in cui lo Spirito Santo parla.
Fabio Amicosante
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Se avete testimonianze utili alla causa di beatificazione potete contattare lo 071/75708804 o collegarvi al sito luigirocchi.com