Il pellegrinaggio può essere vissuto in diversi modi, dall’atto devozionale alla conoscenza storico-culturale e religiosa di ciò che il luogo conserva: Monte Sant’Angelo, con il suo santuario, ci offre molti spunti suggestivi e si presenta come una delle mete più belle per i fedeli.
Non solo Roma: tra le mete più suggestive, per fedeli e non, si pone uno dei Santuari più belli e importanti che la tradizione cristiana conosce: Il Santuario di San Michele Arcangelo. Per raggiungere questo splendido luogo di fede bisogna far visita a Monte Sant’Angelo, nel cuore del Parco Nazionale del Gargano, in Puglia. Non è infatti un caso che questa sia diventata, nel corso della storia, una delle mete religiose più attrattive e significative. Milioni di pellegrini giungono in questo Santo luogo ogni anno.
Monte Sant’Angelo: un salto nella storia
Secondo la tradizione, a partire dall’epoca alto-medievale è attestato un importante flusso di pellegrini diretti al Santuario di San Michele Arcangelo. Ma qual è la storia di questo luogo devozionale così tanto visitato? Facciamo un tuffo proprio nell’alto medioevo (il periodo storico che precede l’anno 1000). La tradizione vuole che il Santo Arcangelo apparve al vescovo San Lorenzo Maiorano. Correvano l’anno 490 d.C. Il motivo di questa apparizione: la richiesta di costruzione di un luogo di culto, aperto ai pellegrini del mondo. Fu proprio a partire da questo momento che Monte Sant’Angelo, nel cuore del Gargano, divenne meta apprezzata, visitata e, nel corso degli anni, fulcro della cristianità.
Le strade dei pellegrini: da Roma al Santuario di San Michele
C’è poi un altro aspetto molto interessante riguardante la storia di questo luogo di fede. A seguito dell’ingente arrivo di pellegrini da tutto il mondo, il santuario ha iniziato, anno dopo anno, a inserirsi lungo un percorso più ampio, che i fedeli erano soliti effettuare. I luoghi di culto, già mete di pellegrinaggio, per eccellenza erano, nel corso del Medioevo, Roma e la Terra Santa. Il cammino verso Monte Sant’Angelo ha iniziato a proporsi, proprio in quel periodo, come tappa intermedia dell’itinerario.
A quel punto, come ricorda il sito del turismo di Monte Sant’Angelo, si andava a concludere quell’itinerario devozionale e penitenziale tipico di quel tempo. Quest’itinerario prevedeva il “trinomio salvifico”: Homo (Roma, città dei Santi Pietro e Parolo), Angelus, (Santuario e grotta di San Michele), Deus (la Terra Santa, Gerusalemme, con il sepolcro di Gesù).
Dal pellegrinaggio antico a quello moderno
Com’è noto, il giorno della∫ è il 29 settembre. Ogni anno, in questo speciale giorno, moltissimi turisti e pellegrini si recano presso il santuario dell’Arcangelo immergendosi in un’atmosfera ricca di spiritualità e fede. Il tutto, è poi combinato ad un paesaggio naturalistico emozionante. L’importanza storica e culturale del luogo ha fatto sì che Monte Sant’Angelo fosse inserito dall’UNESCO tra i siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità.