In molti ritengono che la Sacra Sindone sia il telo in cui è stato avvolto il corpo di Gesù Cristo in seguito alla morte sulla croce. Sin dal suo ritrovamento sono state fatte numerose analisi sul tessuto e negli ultimi periodi sono state trovate tracce che sembrano confermare l’ipotesi di cui sopra. Qualche tempo fa, infatti, un gruppo di ricercatori del CNR in collaborazione con l’Università di Padova hanno condotto un’esame biologico su una macchia scoprendo che in questa c’erano tracce di creatinina (materiale contenuto nel sangue e nelle urine) dimostrazione che l’uomo avvolto nella Sindone era ferito. I risultati della ricerca sono stati successivamente condivisi su ‘Plos One Journal’ (giornale scientifico) ed hanno ispirato il lavoro di altri ricercatori interessati a dimostrare che l’uomo avvolto nella sindone aveva subito torture.
La ricerca è stata condotta dal Professor Jean-Pierre Laude, direttore del ‘Horiba Jobin-Yvon’ (azienda leader mondiale di tecnologie analitiche avanzate), e dal Professor Giulio Fanti, facente parte del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova. L’esame condotto attraverso il micro spettrometro ha confermato che l’uomo avvolto nella Sindone era stato sottoposto a violente torture prima di morire: le immagini ricavate grazie alla tecnologia avanza hanno mostrato un gran numero di tracce ematiche che corrisponderebbero ad altrettante ferite inflitte prima della morte.