Don Lorenzo, amico del Santo Padre, cresciuti nello stesso quartiere a Buenos Aires, e accomunati dalla vocazione al sacerdozio.
Don Lorenzo Vecchiarelli era l’ex parroco della chiesa di San Timoteo a Roma. Aveva 83 anni. Da giovane, un incontro con Jorge Mario Bergoglio gli aveva cambiato la vita.
All’età di 83 anni, don Lorenzo Vecchiarelli è tornato alla Casa del Padre. Era ricoverato presso l’Istituto Clinico di Casal Palocco, ed era ricoverato per Covid. Amico di Papa Francesco, abitava a Buenos Aires a pochi passi da quello che sarebbe diventato il futuro Papa Francesco.
Due amici uniti, anche, dalla stessa vocazione al sacerdozio. Era nato nel 1937 a Mogadiscio e, la sua famiglia, si era trasferito a Buenos Aires. Qui era diventato amico del giovane Jorge Mario Bergoglio, abitava nel suo stesso quartiere.
Quando Bergoglio venne eletto Papa, don Lorenzo, durante un’intervista a Radio Vaticana, raccontò un particolare episodio della sua vita che lo accomunava a Papa Francesco: “Ricordo quando, durante una festa, vidi Bergoglio pensoso in disparte. Gli chiesi il motivo. La sua risposta fu sorprendente in quel contesto: “Domani entro in seminario!”.
Fu una risposta particolare perché, di lì a poco, anche lui sarebbe entrato in seminario. Don Lorenzo ricordava del giovane Bergoglio la sua serietà e il suo essere semplice ma, da quando era diventato Vescovo, anche il suo amore evangelico per la povertà.
Da lì, il comprendere, forse prima di tutti, il perché del nome Francesco: “Il nome Francesco si addice proprio alla sua scelta di povertà, perché è un uomo che vive molto poveramente. Questo lo sanno tutti. È un uomo che ha un cuore aperto agli altri e può diventare un faro per la Chiesa: un faro non di parole, quanto di testimonianza viva”.
Aveva riabbracciato il suo amico pochi mesi dopo la sua elezione a Pontefice, proprio a Casa Santa Marta.
Gli ultimi anni di vita di don Lorenzo non sono stati facili. Era guarito da una leucemia, ma le conseguenze lo avevano fortemente debilitato. Da pochi giorni era stato contagiato dal Coronavirus.
La sua morte ha colpito molti. L’affetto, la gratitudine, la fede e la sua particolare attenzione ai più poveri, come continua a fare il suo amico Papa Francesco. Citava spesso i tre amori bianchi di Don Bosco: l’Eucaristia, la Madonna, il Papa.
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I funerali saranno celebrati nella sua ex parrocchia di San Timoteo a Roma domani, sabato 20 febbraio alle 11.00. A presiederli sarà il vescovo ausiliare di Roma per il Settore Sud, monsignor Dario Gervasi.
ROSALIA GIGLIANO
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