È venuto a mancare il presidente di Unicef Italia, Francesco Samengo. Aveva 81 anni e le cause risalgono a complicanze provocate dal Coronavirus.
Ne ha dato notizia l’Unicef dopo che Samengo era ricoverato da alcuni giorni all’ospedale Spallanzani di Roma. Con una nota l’organizzazione ha ricordato il presidente spiegando che “è stato per tutti una guida sicura, un esempio di abnegazione e instancabile costanza, uno sprone a dare sempre il meglio di noi nel perseguire la causa dei diritti dei bambini in Italia e nel mondo”.
Continua la nota: “In prima linea nella difesa dei diritti dei bambini e dei giovani in Italia e nel mondo, Francesco Samengo si è sempre distinto per l’enorme sensibilità e la ferma convinzione che realizzare un mondo migliore significhi innanzitutto prendersi cura dei più vulnerabili e indifesi, in particolare i bambini, senza lasciare indietro nessuno. Nei due anni del suo incarico ha guidato l’organizzazione con grande impegno, passione e un’incessante dedizione”.
Samengo è stato volontario dell’Unicef Italia per oltre venti anni prima di diventarne presidente nel 2018, dopo esserne stato componente del Consiglio Direttivo e dal 2001 Presidente del Comitato Regionale della Calabria, dell’organizzazione internazionale.
In questi mesi l’Unicef Italia si sta impegnando duramente nella lotta alla pandemia, collaborando con il governo e con il Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri per consegnare strumenti come mascherine, guanti, camici e disinfettanti al Dipartimento della Protezione Civile. Aiutando così, in maniera concreta, gli operatori sanitari impegnati in prima linea nella lotta al coronavirus.
Anche il figlio, il giornalista Alfonso Samengo, vicedirettore di Rai Parlamento, ha commentato la dolorosa vicenda annunciandola ai media, dopo un iniziale silenzio della famiglia sul suo ricovero per motivi di privacy. “Mi lasci un dolore straziante, ma anche composto: a prevalere è l’orgoglio di averti avuto come padre”, ha affermato Alfonso.
“Questo virus bastardo ha piegato il mondo intero e anche te, papà mio. Fino a nove giorni fa, dal tuo letto dell’Ospedale Spallanzani di Roma, hai continuato a lavorare per promuovere iniziative per l’Unicef, nonostante la tua incipiente polmonite”, ha continua il giornalista. “Poi ti sei aggravato e sei finito in terapia intensiva. Hai lottato come un leone, mi dicevano i medici. In tanti abbiamo sperato e pregato affinché potessi uscire da quel tunnel. Il buon Dio non ci ha ascoltato”.
Il figlio ha ricordato in una lunga nota le passioni del papà, come quella sociale e politica, o l’amore per la sua terra, la Calabria. “Trascorrendo molto tempo vicino a te, ho sempre apprezzato la tua tenacia e, ti confesso che non sono mai riuscito ad essere forte come te.
Grazie papà, vivrai sempre nel cuore mio e in quello di mamma, di Simonetta e di Sara. Per Francesco jr., poi, sei stato un nonno esemplare“, conclude il suo messaggio. Prima dell’ultimo saluto: “Ciao pa’! Il Signore ti spalanchi la porta del Cielo”.
Giovanni Bernardi
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