“A quanti l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio”.
Ecco la Grande novità annunciata e donata da Gesù all’umanità: la figliolanza di Dio, diventare figli di Dio. Ma come e a chi viene donata questa grazia? A quanti lo accolsero e a quanti lo accoglieranno nel corso dei secoli. Occorre accogliere nella fede e nell’amore, credendo in Gesù come nostro Salvatore. Ma cerchiamo di capire più in profondità cosa significhi essere figli di Dio. basta guardare a Gesù, il figlio di Dio, e al suo rapporto con il Padre: Gesù pregava il Padre suo come nel “Padre Nostro” . Per lui il Padre era “Abbà” , cioè il babbo, il papà, cui egli si rivolgeva con accenti di infinita confidenza e di sterminato amore. Ma giacchè era venuto in terra per noi non gli è bastato essere lui in questa condizione privilegiata. Morendo per noi, redimendoci ci ha fatto figli di Dio, sorelle e fratelli suoi, e ha dato anche a noi, tramite lo Spirito Santo, la possibilità di essere introdotti nel seno della Trinità. Cosicchè anche a noi è stata resa possibile quella sua divina invocazione: “Abbà Padre”, “papà babbo mio”, nostro , con tutto ciò che essa comporta: certezza della sua protezione, sicurezza, abbandono al suo amore, consolazioni divine, forza, ardore che nasce nel cuore di chi è certo di essere amato.
“A quanti l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio”.
Ciò che ci fa uno con Cristo e con lui figli nel figlio è il battesimo e la vita di grazia che ci viene da esso . In questo passo del vangelo c’è, inoltre, una parola che svela pure il dinamismo profondo di questa “figliolanza” da realizzare giorno dopo giorno. Occorre infatti “diventare figli di Dio.” Si diventa, si cresce come figli di Dio, con la nostra corrispondenza al suo dono , vivendo la sua volontà che è tutta concentrata nel comandamento dell’ Amore : amore verso Dio e verso il il prossimo. Accogliere Gesù significa infatti riconoscerlo in tutti i nostri fratelli e sorelle. e Anche essi potranno avere la possibilità di riconoscere Gesù e credere in lui se nel nostro amore per loro scorgeranno un tratto , una scintilla dell’amore sconfinato del Padre.
“A quanti l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio”.
Ricordiamoci che possiamo rendere onore alla nascita di Gesù, accogliendoci reciprocamente, vedendo e servendo Cristo stesso gli uni negli altri . E allora una reciprocità di amore, di conoscenza di vita come quella che lega il figlio al padre nello Spirito, si instaurerà anche fra noi e il Padre, e sentiremo affiorare sempre di nuovo sulle nostre labbra, l’invocazione di Gesù : “Abbà Padre”.
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