Si racconta che San Luca evangelista fosse un pittore, tanto appassionato da essere considerato il primo iconografo della storia.
A San Luca si attribuiscono molti dipinti raffiguranti la Madonna.
E, una storia che oscilla tra verità e leggenda, parla proprio di un’icona mariana e di un uomo che, per dipingerla, voleva ispirarsi all’arte di San Luca.
A Rende, in Calabria, quell’uomo aveva avuto, appunto, il compito di creare il quadro per il Santuario del luogo.
Essendo stato investito di una tale responsabilità, si sentiva davvero in gran difficoltà, mentre cercava la giusta ispirazione.
Ecco come la storia è stata raccontato, in un testo del 1834, dal signor Giuseppe Vercillo: “Si osa edificar a S. Maria di Costantinopoli un Tempio, il più bello di tutti gli altri della Patria; rinomato pittore, è incaricato per l’immagine.
Or costui innanzi San Sebastiano passeggiando non è mai pago della sua idea; riscuotesi, ed ecco innanzi un vecchio pellegrino: ma voi?
“Son di passaggio qui, e voi perché tanto soprapensiere?”.
Non so concepire l’immagine di S. Maria di Costantinopoli, eppure ho tutta la premura di rassomigliarla a quella di San Luca.
“Io la vidi, essa è con veste rossa coverta nei piedi, e manto ceruleo, stringe colla sinistra un bambino, che il collo l’abbraccia, e che ella atteggia col velo”.
Forse tuttociò non era il mio imbarazzo … quel volto! Io concepirei delle belle donne, ma una maestà amabile della madre di Dio, immensamente sorpassa il mio genio.
“Oh, di questo ho io il ritratto”. Dice, e caccia dalla sua zaina un quadretto di rame; il pittore in contemplarlo è assorto, il pellegrino sparì, lasciando in sua mano il ritratto celeste il quale tuttor si possiede ed è fecondo di prodigi”.
Quella icona è conservata, ancora oggi, nel Santuario di Maria SS. di Costantinopoli, proprio a Rende, ed è considerata facente parte dell’arte acheropita, ossia realizzata “non da mani d’uomo”.
Nello specifico, si tratta di un quadro, olio su rame, che raffigura la Madonna con lo sguardo basso, dai tratti orientali (ecco perché è definita “di Costantinopoli”). A Rende è indicata col nome di “Macchietta” ed è attribuita ad un Angelo o forse all’apparizione di San Luca stesso.
Antonella Sanicanti
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