Costruita 500 anni fa, è stata distrutta dal terremoto di Macerata, ma ora è tornata a nuova vita.
Quando il terremoto si è abbattuto con tutto il suo fragore a Macerata, un senso di terrore e spaesamento ha colpito tutti gli abitanti della zona. Gran parte del centro storico della città e dei paesini limitrofi sono caduti in pezzi e nei giorni immediatamente successivi si cercava di capire quante persone fossero rimaste intrappolate tra le macerie e quante potevano ancora essere salvate. In un contesto così drammatico può capitare che un’opera artistica dal valore inestimabile finisca distrutta e non si possa recuperare: questo è quello che stava per capitare alla statua della Madonna delle Rose di Ussita.
La scultura a cui piedi pregavano gli abitanti del luogo senza reale coscienza della sua importanza artistica e storica, era finita in mille pezzi durante una delle tante scosse e sopra di essa erano finite macerie, polvere e neve. Quando giunse il momento di raccogliere le macerie per rimettere ordine, i frammenti della statua vennero raccolti insieme a quelli di altre parti della chiesa in cui era conservata. Inizialmente vennero scambiati per i pezzi di una statua costruita in serie e stavano per essere smaltiti.
Quasi per caso le foto dei frammenti della statua, scattate poco tempo prima durante un sopralluogo dei Carabinieri della Tutela del Patrimonio Culturale a San Placido, finiscono all’attenzione della direttrice della sezione ceramica dell’Istituto centrale del Restauro Francesca Capanna. L’esperta nota subito che non si tratta di una statua riprodotta in serie e chiede che i frammenti vengano recuperati nella speranza che possa essere effettuato un restauro. Una squadra di tecnici scava tra le macerie ed alla fine recupera circa 15 frammenti della scultura della Madonna delle Rose. Il compito di rimetterla in piedi è arduo ma dopo mesi di duro lavoro, il miracolo è compiuto. Adesso la Madonna delle Rose si trova nuovamente nella chiesa di San Placido.
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Luca Scapatello
Fonte: Avvenire
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