Il 18 agosto 1602 una stella con tre raggi illumina l’affresco miracoloso della Madonna Addolorata. Da allora si susseguirono molti miracoli.
La storia del Santuario della Beata Vergine Addolorata di Bergamo è strettamente legato a questa apparizione avvenuta in un’abitazione privata, situata sul ponte della Stongarda.
In una parete all’interno di questa abitazione, l’affresco della Madonna Addolorata, eseguito nel 1597 da Giovanni Giacomo Anselmi, pittore del quindicesimo secolo vissuto in via Borgo Santa Caterina, versava in una condizione di grave deterioramento.
Una stella con tre raggi illumina l’affresco della Madonna Addolorata
In quella giornata all’improvviso l’affresco venne illuminato da una stella con tre raggi. Dopodiché, subito l’immagine recuperò l’originario splendore. Il 1 marzo 1600 il vicino monastero dei Celestini aveva istituito la Compagnia della Santissima Vergine dello Spasimo, che creò un intenso fervore spirituale in tutta la zona.
Uno dei consiglieri di questa particolare compagnia era Marc’Antonio Anselmi, che si pensa fosse anche un parente dell’autore dell’affresco miracoloso. Tant’è che in quel periodo i miracoli avvennero uno dietro l’altro, molti dei quali documentati. Come ad esempio quando Margherita Facchinetti, una donna del luogo che aveva perso la vita, dopo avere invocato con intensità la Vergine del dipinto, la ritrovò.
Il miracolo della Madonna Addolorata riportato nei resoconti dell’epoca
Lo scrittore Donato Calvi, nel suo “Effemeride sagro-profana”, descrisse questa e diverse altre apparizioni. I cittadini di Bergamo tramandarono la memoria di questi eventi prodigiosi fino ad oggi, e in quegli anni il fervore spirituale legato alla presenza dell’immagine miracolosa cresceva giorno dopo giorno.
“La santa imagine di Maria Vergine dello Spasimo nel Borgo di S. Caterina, che già fu dipinta sotto il 27 luglio 159 da Gio Giacomo Anselmi Pittore, cominciò in questo giorno a rendersi ne prodigi, e miracoli, stuporosa”, scriveva Donato Calvi, nel dialetto dell’epoca.
La benedizione della prima pietra del Santuario
I membri della Compagnia si riunirono allora nel palazzo della curia vescovile, ma gli eventi miracolosi erano talmente tanti che i fedeli donarono cospicue offerte al fine della costruzione del Santuario. Con i soldi delle offerte si acquistarono terreni e fabbricati. Fino a che, il 25 febbraio 1603, si entrò in possesso del convento dei celestini.
L’11 luglio 1603 il vescovo di Bergamo Giovambattista Milani benedì la posa della prima pietra del santuario, costruito su progetto di Bernardo Berlendis con il capomastro Genuario Ambone. Ancora oggi lapide collocata sulla parte superiore del portale a ovest ricorda il giorno della costruzione del santuario.
La festa dell’apparizione che da allora avviene ogni anno
Nel 1604 si acquistò il pezzo di terreno che permise di creare una strada per raggiungere il Santuario. L’affresco miracoloso, dopo averlo tolto dall’abitazione, fu collocato nel santuario. Dall’anno seguente, ogni anno prese vita la festa dell’Apparizione. Inizialmente però, per permettere la celebrazione, c’era bisogno di una statua. Questa venne commissionata a Gerolamo Gallina.
Ancora oggi il gruppo ligneo dell’Addolorata, che riporta l’immagine presente nell’affresco, viene portato in corteo per le strade del borgo. Nello stesso giorno in cui avvenne il primo miracoloso evento.
Giovanni Bernardi