Madonna Akathistos: il sogno che cambiò la vita dell’uomo cantore

Tra gli inni più famosi che vengono cantati dai monaci del Monte Athos alla Theotokos, la Madre di Dio, ce n’è uno in particolare che ha un valore speciale. 

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Madonna Akathistos – photo web source

Questo è anche legato a un avvenimento miracoloso molto importante. Si tratta dell’inno che ha come nome l’Akathistos, in cui significato è “in piedi”. San Johannes Koukouzelis è a detta di molti il più grande e famoso innografo di sempre, morto nel 1630.

L’uomo si coricò per la stanchezza, ma in sogno apparve la Madonna

Questi in una occasione passò intere ore a cantare l’inno dell’Akathistos in piedi, al termine delle quali però venne preso da una grande stanchezza, e finì per addormentarsi nella stalla del suo stesso monastero.

Durante quei momenti in cui l’uomo, sfinito, si coricò per riposare, venne colto da una visita molto importante. Proprio durante il suo sonno ristoratore, infatti, accade che gli apparse in sogno la Madonna. La Vergine si rivolse all’uomo pronunciando parole ben precise, in cui c’era un invito.

L’uomo di risvegliò con in mano la moneta d’oro donata da Maria

Canta per me e non ti abbandonerò“, gli disse la Vergine. In seguito a quell’indicazione particolare, la Madonna mise all’uomo in mano una moneta d’oro. Nel momento del suo risveglio, tuttavia, con sua grande sorpresa il monaco si accorse di avere ben stretta nella propria mano proprio quella stessa moneta, che non aveva mai visto prima di quel momento.

Fu proprio in seguito a quell’evento prodigioso che l’uomo, nato da padre albanese e da madre bulgara nella città di Durazzo, e grazie allo stesso, che divenne il primo cantore alla corte di Bisanzio. Dopo un certo periodo, però, l’uomo decise di diventare un monaco sul Monte Athos.

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San Johannes Koukouzelis – photo web source

Proprio per via dell’evento miracoloso che visse, non si stancò mai nel corso di tutta la sua vita di intonare inni alla Madonna di fronte all’icona di Maria che venne poi rinominata “Koujouzelissa”.

Giovanni Bernardi

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