Madonna dell’Archetto: a Roma, il miracolo degli occhi della Vergine

Roma è il centro della cristianità, e camminando per la città è impossibile non imbattersi continuamente in segni, testimonianza, luoghi che raccontano un passato che continua a essere presente, specialmente per ciò che riguarda la fede e la devozione. 

Insieme a tutti i monumentali segni artistici e architettonici, capita spesso anche di imbattersi in immagini della Vergine. Non a caso Roma è la città di Maria, e le innumerevoli edicole e chiese di cui è disseminata lo confermano senza remore.

Il miracolo degli occhi della Madonna dell’Archetto

Alcune, spesso riservate e nascoste al grande pubblico. Ad esempio, camminando in via di San Marcello, in un angusto e buio vicolo che univa la via con via dell’Archetto, è ancora visibile un’immagine conosciuta come Maria Santissima Causa Nostrae Laetitiae.

Si tratta della Madonna dell’Archetto, una preziosissima icona conservata all’interno di un piccolo oratorio a cui hanno lavorato artisti del calibro di Costantino Brunidi, che per capirci è colui che – utilizzando peraltro la stessa tecnica – ha decorato il Campidoglio di Washington, e dove sono conservate le opere dello scultore Luigi Simonetti.

Un piccolo luogo, testimonianza di arte ma soprattutto di fede

Si tratta di un piccolo luogo che, però, oltre che di arte è testimone anche di fede, di preghiera e di devozione filiale a Maria. La storia dell’immagine della Madonna, infatti, dipinta su olio su pietra maiolicata nel 1690 dall’artista bolognese Domenico Muratori, su commissione della marchesa Alessandra Muti Papazzurri, porta con sé una storia del tutto prodigiosa.

Nel 1696 accadde che testimoni videro la Madonna muovere gli occhi. L’evento miracoloso portò così la proprietaria a farla collocare sotto l’archetto del vicolo per esporla alla pubblica devozione. Luogo dove fino al 1751, quando fu edificata l’edicola e furono installati due cancelli sullo sbocco del vicolo, a protezione degli ex-voto che si stavano accumulando giorno dopo giorno, alcuni anche preziosi.

Il verificarsi nuovamente del miracolo della Madonna dell’Archetto

Il 9 luglio 1796 questo miracolo si verificò nuovamente, stavolta alla presenza di numerosi testimoni. Maria infatti mosse gli occhi, e cominciò a piangere, per via dell’invasione francese nello Stato Pontificio. Così intorno alla metà dell’ottocento ci fu una trasformazione completa del vicolo, che fu chiuso e adibito a cappella per volere dei proprietari dell’adiacente palazzo, la famiglia Savorelli Papazzurri.

Il piccolo edificio venne costruito dall’architetto Virginio Vespignani, e tutt’oggi rappresenta un bellissimo esempio di arte neo-rinascimentale nel cuore di Roma. Edificio, come ricorda la lapide che si trova all’ingresso, infine inaugurato in maniera solenne il 31 maggio 1851.

Il processo vaticano e il riconoscimento di autenticità

L’evento straordinario fu in seguito riconosciuto autentico a seguito di un rigoroso processo apostolico. Le cronache del tempo riportano gli inviati del Vaticano si posizionarono per ore sotto l’immagine di Maria per verificare se e come il prodigio si compiva.

Dopo il processo, la Sede Apostolica approvò l’avvenimento e l’immagine venne incoronata dal Capitolo Vaticano il 1 novembre 1946. Una vera e propria testimonianza, quindi, non solamente di un fatto storicamente avvenuta. Ma anche dell’amore e della devozione filiale che Maria nutre per i suoi figli.

Un evento prodigioso inserito in un’epoca storica ben precisa

L’evento prodigioso non rappresentò però un fatto isolato per l’epoca. Questo tipo di fenomeno avvenne in più occasioni e in numerose immagini e oggetti sacri. Questo perché in quegli anni si stava verificando la discesa delle truppe napoleoniche in Italia. Le cronache e gli storici riportano di oltre un centinaio di immagini, dislocate in diverse regioni d’Italia, nelle quali si verificarono eventi prodigiosi.

Molti santi romani si sono recati in preghiera presso la Madonna dell’Archetto. Basti pensare a San Massimiliano Kolbe, San Vincenzo Pallotti, San Gaspare del Bufalo, San Benedetto Giuseppe Labre, il beato Bartolo Longo. Oppure ai Pontefici Pio XII e Giovanni XXIII.

Oltre a loro, molti fedeli negli anni hanno rivolto le loro suppliche a quest’immagine della Vergine, che prontamente ha riversato su di loro gioia, letizia e speranza, come solo una madre sa donare ai propri figli.

Giovanni Bernardi

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