La chiesa della Madonna dell’Archetto è una vera perla nel cuore di Roma. Si tratta infatti del santuario mariano più piccolo della capitale, e forse del mondo intero.
Un ridottissimo luogo di preghiera, quindi, situato nel rione Trevi, giusto in fondo al vicolo che incrocia Via San Marcello con Via dell’Archetto. All’interno di questo santuario è conservato la preziosa immagine della Madonna, che rese partecipi i fedeli di particolari prodigi.
L’origine della piccola chiesa riporta al 1960, quando la nobile famiglia dei Muti Papazzurri Savorelli commissionò l’immagine raffigurante la Vergine al pittore bolognese Domenico Maria Muratori.
Si tratta dello stesso autore della più grande pala d’altare di Roma, conservata presso la Basilica dei Santi Dodici Apostoli. L’opera venne realizzata con tecnica ad olio su pietra di maiolica dal peso di quasi 40 Kg. Nel 1969 la Madonna mosse gli occhi, facendo meravigliare i fedeli e spingendo la proprietaria a posizionare l’immagine nel vicolo, sotto l’arco di collegamento di due palazzi gentilizi, affinché potesse essere venerata dai fedeli.
Bisogna aspettare il 1751 per la costruzione della prima edicola, che rese nota la devozione al ritratto miracoloso che prese il nome di Maria Santissima Causa Nostrae Laetitiae. Per proteggerla, vennero costruiti dei cancelli che la notte venivano regolarmente chiusi, a difesa dei regali e degli ex-voto lasciati dai fedeli.
Nel 1796 il prodigio della Madonna che mosse gli occhi avvenne nuovamente. In quell’occasione furono molti i testimoni oculari. Così intorno alla metà dell’ottocento il luogo subì la trasformazione definitiva. I Savorelli PapazzurriIl chiusero il vicolo e lo destinarono a cappella. Il 31 maggio 1851 ci fu la solenne inaugurazione, con grande concorso di cardinali ed autorità.
Il santuario è posto sotto una cupola ampiamente decorata con intagli di legno. La chiesa presenta infatti una limitata grandezza ma certamente un aspetto grandioso, che l’ha portata nel tempo ad essere dichiarata monumento nazionale d’arte. Al centro, infatti, la navata è abbellita da statue in gesso realizzate dello scultore Luigi Simonetti, che raffigurano angeli sottoforma di cariatidi.
Nell’anno 1870 il santuario fu affidato alla Primaria Società Cattolica Promotrice di buone Opere fondata dal cardinale Domenico Maria Jacobini. Dopodiché arrivò l’approvazione di papa Pio IX. In seguito l’immagine fu incoronata dal Capitolo Vaticano il 1 novembre 1946.
Tra il 2014 e il 2015 la Chiesa è infine stata oggetto di un complessivo restauro da parte degli allievi del “Corso di restauro del dipinto” della Scuola delle Arti Ornamentali del Campidoglio, diretto dalla Soprintendenza per il Patrimonio storico artistico ed antropologico di Roma.
Giovanni Bernardi
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