Era l’anno 1518 e un’immagine della Madonna col Bambino era posta su di un’edicola, nel mezzo di un trivio in un boschetto di Camogli, vicino a Genova.
Davanti a lei, come accadeva spesso, la pastorella dodicenne Angela Schiaffino le stava rivolgendo dolci preghiere. Nella valle di Ruta vi erano in quel tempo poche case sparse a rompere la monotonia di una terra coltivata da uliveti e vigne, e in parte ancora ricoperta da boschi. Uno in particolare risplendeva di una particolare bellezza, non troppo vasto e ombreggiato.
Nel punto in cui tre vie si congiungevano, vi era una edicola con una tavola raffigurante la Madonna con in braccio il Bambino Gesù, di cui non si conoscevano il nome dell’autore. Davanti ad essa molti si fermavano per recitare preghiere, tra cui, per la maggior parte, i contadini del luogo. La pastorella Angela era tra le più assidue.
All’improvviso, il 2 luglio, mentre Angela come al solito era seduta in preghiera, assorta, e Maria comparve di fronte alla giovane, chiedendogli di diventare interprete di una sua richiesta. La Madonna chiese alla giovane di andare in città e dire a tutti che avrebbero dovuto costruire una chiesa in quel preciso punto.
Per fare in modo che i cittadini credessero alla giovinetta, Maria le tracciò sul palmo della mano una grossa M in carattere gotico, che assomigliava quasi a una forma di ferro di cavallo. Lo stesso fece su di una roccia vicino al punto in cui si sarebbe dovuta costruire la chiesa. Si trattava del boschetto in cui il quadro di Maria era posto da sempre. I camoglini credettero subito alla ragazza e decisero ben presto di costruire la chiesa attorno all’edicola miracolosa.
Accade però alcuni anni dopo, nel 1558, che un giovane balordo di nome Antonio decise di fare un gesto di stizza contro la Vergine. Aizzato da alcuni suoi compagni, infatti, il ragazzino calciò un sasso contro l’immagine di Maria. Subito però la sua gamba si storpiò. Nel quadro della Madonna del Boschetto ancora oggi ci sono i segni della sassata del giovane.
Il 12 agosto Papa Pio VII era di passaggio a Camogli, a causa della deportazione in direzione della Francia di Napoleone del 1817. Durante il tragitto, scelse di incoronare il quadro miracoloso della Madonna del Boschetto, molto venerato all’interno di un santuario situato a Camogli, in provincia di Genova.
Ancora oggi i camoglini sono fortemente grati e devoti alla Regina del cielo, che con la sua luce ha spezzato l’ombra del boschetto, simile alle tenebre dell’intelletto. Santificando, con le sue apparizioni, questa bellissima terra.
Augusta Regina del Cielo, Vergine Maria, Madre di Dio, poiché Ti piacque porre in mezzo a noi il trono delle Tue Misericordie, e l’umile fanciulla Angiola Schiaffino volesti fortunata messaggera dei Tuoi disegni, dal venerato Santuario che la pietà degli avi nostri Ti eresse, ove schiudesti a noi una fonte di grazia perenne, la Tua Camogli guarda e proteggi, che in Te ha riposta la sua fiducia, la sua gioia, il suo vanto.
Grati ai tanti benefizi che ci hai largiti, prostrati ai piedi del Tuo benedetto altare, ancor Ti preghiamo, o Madre, che ognora più copiosi versi su di noi i tesori del Tuo tenerissimo Cuore. Tu impetri benigna alle famiglie nostre la benedizione e la pace, ai nostri naviganti propizio il mare e i venti, alla Città nostra prosperità e decoro, nella purezza del costume, nell’ardore della pietà e nell’aspirazione perenne ai beni del cielo, dove eternamente ci farai beati del Tuo materno sorriso.
Tu che in terra ne sei nel dolore conforto, nelle ansie speranza, nei pericoli del corpo e dello spirito rifugio e salvezza.
Amen.
Giovanni Bernardi
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