La Madonna del Buio di Bibbiena si manifestò a una giovane su di un masso che attirava l’attenzione a causa di una colomba che vi si fermò per più di un mese.
Quando nel 1347 nella cittadina di Bibbiena, in provincia di Arezzo, in Toscana, una colomba rimase appollaiata su di un sasso per più di un mese, questa si faceva avvicinare solo da bambini e dal beato Martino da Poppi, un monaco camaldolese che faceva l’eremita da quelle parti. Questi, infatti, potevano giocarci e riuscivano persino a toccarla.
Su quello stesso strano masso apparve un fatto miracoloso
Un giorno però su quello stesso strano masso apparve un fatto miracoloso. La Madonna apparve a una bambina di sette anni di nome Caterina, che si era appena recata in quel luogo insieme alla madre per lavare i panni nel torrente Vessa. La Vergine, in quella circostanza assolutamente straordinaria, portò con sé la piccola in un campo di fave.
Oltre a questo, ne raccolse alcune e gliele diede, pochi istanti prima di sparire. La madre, udito il racconto che le fece la piccola, non badò molto alle sue parole e fece finta di nulla. La sera, una volta giti a casa, cercò di cucinare per lei quelle stesse fave. Tuttavia si accorse di qualcosa di assolutamente preoccupante: erano piene di sangue. Lo sgomento, nel vedere ciò, fu grande.
Il messaggio arrivò a tutta la cittadina di Bibbiena
Il messaggio arrivò a tutta la cittadina di Bibbiena, però, l’anno seguente, quando scoppiò la terribile Peste Nera. Questa infatti decimò duramente l’intera Europa, tuttavia risparmiò la città dal suo triste destino. Attorno a quello speciale masso fu così costruita una piccola cappella, in cui molti si recarono fin da subito ogni giorno a pregare.
Nel 1435, in quella stessa cappella vi fu posta una statua della Madonna, dipinta da Bicci di Lorenzo. Quella stessa effige fu l’unico oggetto che rimase indenne nel momento in cui si verificò il drammatico incendio del 1496, che rase completamente al suolo la piccola cappella.
La statua tornò da sola al santuario per ben due volte
Una statua lignea della Vergine detta del Sasso, splendida opera della scuola di Donatello, venne posizionata nella cripta in cui si trovava il masso nell’anno 1500. La statua venne portata a Bibbiena per ben due volte, la seconda nel 1522. Tuttavia, accadde ancora una volta qualcosa di straordinario. La statua tornò da sola al santuario, al punto che vennero persino ritrovate delle impronte sulla neve.
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A causa di questo fatto, venne poi rinominata Madonna del Buio. A fianco al santuario venne poi costruito un convento domenicano, fondato nientemeno che da Girolamo Savonarola con il contributo di Lorenzo il Magnifico.
Giovanni Bernardi