Un giovane vasaio di Casalpusterlengo, nel XIV secolo, dedicò una statua a Maria con l’aiuto di uno sconosciuto. Posta in una chiesa, la Madonna apparve al popolo.
Il ragazzo, pio e devoto, ogni giorno modellava e cuoceva vasi di creta. Un giorno decise di onorare Maria attraverso la sua arte, vista la grande e intensa devozione che aveva per lei. Così modellò una statua della Vergine. L’unico problema è che non riusciva a completare bene la testa sia di Maria che del Bambino Gesù.
La creazione della statua e l’aiuto dell’artista sconosciuto
Si impegnò duramente, e durante una di queste sessioni di lavoro, arrivò all’improvviso uno sconosciuto, vestito da pellegrino. Questo gli offrì il suo aiuto. Subito il giovane vasaio, in difficoltà, accolse la proposta. Il pellegrino, ignoto al vasaio, si mise al lavoro. I suoi tocchi erano abili, e in poco tempo perfezionò la statua fino a completarla.
Il suo lavoro andò a incidere solamente sui due volti, mentre il resto dell’opera compiuta dal vasaio venne rispettata. Poco dopo scomparve. Così il giovane, felice ed anche esterrefatto dell’accaduto, si recò alla fornace per l’ultima fase della lavorazione della bellissima statua. Tuttavia, quando ritirò l’opera finita, cominciò a pensare che era talmente bella che non era giusto tenersela a casa.
La statua venne posata in chiesa e iniziò la devozione
Così la portò nella cappella di San Salvario, che era la parte restante di un’antichissima chiesa. Il ragazzo la posò nella nicchia, nella parte alta. Chiamò un sacerdote affinché potesse benedire la statua. Quel giorno, in San Salvario, fu festa grande. Così uno dopo l’altro, giorno per giorno, i fedeli si recavano alla chiesa per pregare la bellissima statua.
Inizialmente un po’ per curiosità, poi per devozione. La Cappellina era inoltre posta davanti una piccola stanza, che divenne la casa proprio di quell’artista ignoto, che in seguito venne rinominato il “Romito”, ovvero “l’Eremita”. La Chiesa divenne in poco tempo meta di pellegrinaggi da parte di molti devoti alla Madonna. Dal 1574 la Chiesa divenne sempre più ampia, con le successive modifiche, e i pellegrinaggi sempre più numerosi.
Le processioni dei Cappuccini e l’apparizione al popolo
Nel maggio di quell’anno, per quindici sere consecutive, il popolo vide numerosi frati scendere dal cielo in processione verso la Cappella in cui era custodita la bellissima immagine. I religiosi camminarono ogni volta per la via di San Salvario arrivando nella piccola chiesa, facendo il loro omaggio alla Madonna, per sparire poco dopo nel nulla. Ma in una di queste ultime serata, i cittadini videro la Madonna apparire al di sopra della Cappellina, che benedisse tutto il popolo accorso per l’evento prodigioso.
Quella sera ci furono in piazza migliaia di persone, piene di meraviglia, commosse per la venuta della Vergine. Arrivarono da tutti i paesi limitrofi, furono circa quattromila. Subito la statua miracolosa venne così portata nella Chiesa di Sant’Antonio Abate in Casale. Soltanto che, la mattina seguente, venne ritrovata nella sua originaria cappellina. Accade lo stesso per più giorni.
L’edificazione del Santuario in San Salvario da parte dei Cappuccini
Dopo tutto ciò, la Confraternita dei Disciplini di Santa Marta cercò di ottenere il terreno su cui era stata edificata la chiesa di San Salvario, con l’obiettivo di custodirla al meglio. I Lampugnani, che erano proprietari, rifiutarono. La statua della Madonna fu portata in Sant’Antonio.
Poco prima dell’alba della notte seguente, però, una donna, mentre percorreva il sentiero che da casa portava verso i campi, vide l’immagine della Madonna che ritornava da sola nella sua Chiesina di San Salvario. La mattina seguente la statua fu effettivamente ritrovata in San Salvario. Tutti pensarono si trattò di un segno che la Maria volesse che il popolo la adorasse esattamente in quella chiesa.
Da quel momento in poi i frati cappuccini, dopo che costruirono un convento in onore della Madonna, vennero chiamati “i Frati della Madonna”.
Giovanni Bernardi