La Madonna del Monte manifestò con prodigi ai cittadini di Marciana il desiderio che il Santuario venisse costruito sulla montagna.
Era il quattordicesimo secolo, quando a Marciana, nell’Isola d’Elba, alcuni pastori videro l’immagine della Madonna affrescata su una roccia piatta. L’immagine della Vergine Assunta era ben visibile sul masso di granito, all’interno di un luogo selvaggio e incontaminato, alle falde del Monte Giove.
Dopo quella vicenda, i marcianesi decisero di portare il “sasso sacro” direttamente all’interno della città. Questo al fine di attendere la costruzione di una chiesa, in località Campo al Castagno, in cui porre in maniera apposita questa testimonianza, al fine di poterla mostrarla ai fedeli.
La pietra dopo alcuni giorni, però, sparì, in maniera del tutto incomprensibile. E in maniera altrettanto miracolosa venne poi ritrovata, al termine di numerose ricerche da parte dei cittadini, di nuovo sullo stesso monte in cui fu avvistata la prima volta.
Per i ricercatori fu un chiaro segno della volontà celeste. Quello cioè di edificare il Santuario della Madonna del Monte in quel particolare luogo delle montagne marcianesi. Così, dopo la costruzione del Santuario, si è deciso di apporre il miracoloso affresco nella parte collocata dietro all’altare.
Un altro momento importante che riguarda la Madonna del Monte riguarda la vicenda accaduta a San Paolo della croce. Un giorno il santo, mentre stava dormendo seduto su di un pagliericcio, con le spalle al muro e le braccia incrociate sul petto, aspettava di consumare il suo pasto essenziale di pane bollito inzuppato nell’acqua.
Il rettore del santuario Domenico Pisani, insieme al cappellano Giovanni Vai, furono allora toccati dall’umiltà di quest’uomo e dal cibo che mangiava ogni giorno, così decisero di offrirgli le loro porzioni per il pranzo. La giornata di San Paolo della Croce scorreva tra preghiere e penitenze.
Allo stesso modo, però, molte persone furono guarite grazie all’intervento miracoloso del santo, tra cui anche lo stesso Pisani. Infatti, nel momento in cui il santo se ne stava andando da quel luogo, Don Domenico gli parlò delle forti emicranie che ormai da tre lunghi anni lo assillavano.
Paolo allora decide di sdebitarsi per l’opera di carità che aveva svolto nei suoi confronti, e lo toccò con la mano sulla fronte. Bastò questo gesto per guarirlo. Don Pisani non fu più toccato dal mal di testa per quarant’anni.
Un altro miracolo accadde in quei giorni a un giovane della famiglia Anselmi che soffriva di ernia. A lui il santo impose la mano facendo il segno della croce. In quel momento chiese al giovane: “Francesco, avete fede nella Santissima Vergine de’ sette dolori, ch è preghi il suo divin figlio che vi faccia guarire?”. Il ragazzo rispose affermativamente, e subito si compì il miracolo.
Lo stesso accadde per il gonfaloniere di Marciana Giuseppe Claris, che il santo guarì dalla gotta. In quel caso fu Paolo a recarsi a casa dell’ammalato per liberarlo dalla sofferenza che lo tormentava.
Ancora oggi nel Santuario vengono ricordati questi miracoli con la loro raffigurazione su di vetro policromo. In questa si vede il fondatore dei passionisti che raggiunge la Madonna del Monte dalla spiaggia di Sant’Andrea. Le cronache del tempo riportano che fosse sbarcato proprio in quel luogo, in seguito a una missione a Capraia.
Giovanni Bernardi
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