Il 3 Novembre del 1797 la Madonna del Paradiso di Mazara del Vallo volse i suoi occhi misericordiosi verso i fedeli. Un prodigio che si ripeté altre numerose volte.
Dopo di questo evento, la diocesi dispose la traslazione della sacra immagine alla Cattedrale. Un evento di grande solennità che avvenne all’interno di una grandissima partecipazione di popolo. Il prodigio continuò a stupire quanti ne assistevano, sia durante la veglia notturna che nel giorno seguente.
La Madonna a volte abbassava gli occhi, a volte li innalzava. Alcune volte li girava a destra, altri a sinistra. Poi li fissava sui fedeli riunitisi in preghiera. Altre volte ancora li chiudeva e li riapriva. Il miracolo ebbe luogo sia nel collegio di San Carlo e nei monasteri di Santa Caterina, di Santa Veneranda e di San Michele. Vi si poté assistere per ben 24 ore di seguito.
Il 10 10 dicembre 1797 cominciò il processo diocesano per verificarne e ufficializzarne la veridicità, e si concluse nel giugno dell’anno successivo. Così finalmente il Capitolo Vaticano decretò l’incoronazione il 10 aprile 1803, che avvenne a Mazara il 10 luglio 1803.
Il 20 ottobre 1807 il movimento degli occhi della Sacra immagine si rinnovò, e stavolta ne fu testimone uno dei principi di Lampedusa, Don Giuseppe Maria Tomasi. Nel 1810 si verificò ancora all’interno del Santuario, e poi ancora altre numerose volte, come il 21 gennaio 1811 o il 5 marzo 1866. L’ultimo di questi prodigi si verificò nel 1981 in Cattedrale, senza avere tuttavia in seguito un riconoscimento ufficiale.
Oggi la Madonna del Paradiso è patrona della Diocesi e compadrona della Città di Mazara del Vallo. Il culto in suo onore, che cominciò ad essere praticato a Mazara sin dall’inizio, nel 1797 ebbe un forte impulso da parte dei padri Liquorini. Il vescovo di allora, monsignor Orazio De La Torre, li invitò a a tenere un corso di esercizi spirituali di due mesi.
Durante questi esercizi ai partecipanti si indicò tutto ciò che serviva sapere sul perdono, sulla grazia e sulla gloria futura. Tutto all’interno della bellissima Cappella del Paradiso della Casa Santa, dove troneggiava l’immagine dell’Immacolata, opera del cavaliere Sebastiano Conca.
O Vergine del paradiso, guardaci e, con i tuoi occhi prodigiosi, indicaci in che direzione volgere il nostro sguardo, così come hai fatto con i nostri padri nella fede. Tu che sei stata la strada che Dio per primo ha percorso per raggiungere noi con l’Incarnazione, sei anche la strada che la Chiesa nel tempo è chiamata a percorrere per raggiungere il suo Dio. Tu sei la strada che Dio ha scelto per portare il Paradiso sulla terra e la terra al Paradiso. Tu sei Colei in cui non è possibile separare il Creatore dalla Creatura. Tu conosci la direzione dove è bene che il cristiano volga il suo sguardo per incrociare lo sguardo di Dio.
Guardaci ancora o Maria immacolata, per aiutarci a comprendere, dentro la bellezza del tuo sguardo, la volontà misteriosa di Dio. La tua storia inizia con la capacità di ascoltare e accogliere la Parola eterna, di cui sei innanzitutto discepola e poi madre e infine, ancora discepola. Trasmettici la tua esperienza e aiutaci a vivere nella Parola incarnata di Dio, per condividerla con tutti coloro che intendono dare significato nuovo alla propria esistenza.
Guardaci con insistenza o Madre del Paradiso, per trasmetterci quella sapienza e quella intelligenza di cui abbiamo bisogno per distinguere il bene dal male. Così come sei intervenuta a Cana, intervieni anche a Mazara del Vallo, e dici al Figlio tuo: “non hanno più vino” (Gv 2,3), non hanno più la gioia di vivere la loro vita nella logica dell’amore, non hanno più serenità, non hanno più fiducia, non hanno più l’armonia nello stare insieme. La denuncia della mancanza del vino, nel tuo amore materno, è sempre accompagnata dall’invito rivolto a noi a fare quello che Lui dirà, perché solo facendo quello che Lui dirà la nostra difficoltà della mancanza di vino può essere superata.
Guardaci con amore o Regina del Paradiso, tu che sei salute degli infermi e rifugio dei peccatori, facci gustare di che sapore è il perdono di Dio. Aiutaci a sperimentare che Egli non ci tratta mai secondo i nostri peccati, ma sempre secondo la sua misericordia, per questo ci ha sempre cercato, e continuerà a cercarci ancora. All’inganno di credere di star meglio lontani da Lui, possa subentrare per tutti la felice esperienza di sentirsi amati, perdonati, più di quanto si possa pensare ed immaginare, perché Egli è un padre veramente santo e buono.
Guardaci… guardaci sempre, o Maria, consolatrice degli afflitti, perché senza il tuo sguardo siamo smarriti e ci sentiamo più soli con le nostre difficoltà personali, familiari, economici, sociali ed ecclesiali.
Guardaci e lasciati guardare, o Madonna del Paradiso, perché dentro questo gioco di sguardi, ognuno di noi ha un segreto da rivelarti, una intercessione da chiederti, una confidenza da farti, una gratitudine da mostrarti; ognuno di noi ha qualcosa di personale e di importante da dirti.
O Maria, tu che sei la porta del cielo e la stella del mattino, con il tuo sguardo accompagnaci a vedere Gesù. Così come dissero i greci all’apostolo Filippo, oggi noi lo diciamo a Te: vogliamo vedere Gesù! (Gv 12,21)
Vogliamo vedere Gesù nei tuoi occhi e nel tuo grembo, nel tuo amore di madre; vogliamo vedere Gesù nella tua Chiesa di Mazara del Vallo, nel vescovo Domenico che quest’anno fa memoria dei suoi 50 anni di ministero sacerdotale, nei presbiteri, nelle comunità religiose; vogliamo vedere Gesù negli anziani e nei giovani, nei bambini e nei loro genitori.
O Madonna del Paradiso, vogliamo vedere Gesù dentro questa storia e in questo tempo, in ogni uomo che condivide con noi la terra e la vita. Tu che sei stata educatrice della Chiesa nascente, insegnaci a vedere Gesù negli ammalati e nei fragili, nei poveri, negli immigrati, nei nostri vicini di casa, in tutti i luoghi e in tutti gli ambienti.
Amen.
Giovanni Bernardi
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