Nel 1705 don Domenico Tanzella si trovava in gravissime condizioni di salute, apparve la Madonna, ridonandogli la salute grazie all’acqua del pozzo.
Erano i mesi estivi, e il sacerdote si trovava a Capurso, un piccolo paesino in provincia di Bari. Le sue condizioni lo facevano sentire ormai vicino alla conclusione della sua esistenza in terra. I medici gli avevano infatti diagnosticato un male incurabile.
Il miracolo che fece tornare la salute al sacerdote
Durante una notte Maria però si recò però in visita al sacerdote agonizzante, e gli spiegò che se avesse bevuto l’acqua del pozzo situato in località Piscino e chiamato di “Santa Maria” avrebbe recuperato la sua “salute primiera”.
A questo, si associava anche la richiesta di Maria era quella di erigere una Chiesa in suo nome, a cui annettere anche il convento dei frati francescani. Il sacerdote, il giorno successivo, si recò al pozzo con grande fatica fisica ma con grande fiducia nella promessa della Madonna. Lì bevve l’acqua e subito riacquistò miracolosamente e all’istante la salute piena.
L’adempimento della promessa
Fu così che per adempiere alla promessa che aveva fatto alla Madonna l’ultima domenica di agosto di quell’anno, il 30 agosto 1705, si fece accompagnare da suo fratello Lorenzo e da sue due amici, Michelangelo Portincasa e Giovanni Battista Converso, per mostrargli il miracolo che gli era stato fatto dalla Vergine.
I tre scesero con una scaletta a pioli, perché il pozzo in parte si era già prosciugato. Accadde però che, complice la difficoltà della discesa, una candela accesa che uno dei due teneva in mano cadde in fondo al pozzo, nell’acqua. Nonostante ciò, però, la candela continuava incredibilmente ad ardere e a fare luce.
La candela continuava ad ardere anche in fondo al pozzo
I tre subito interpretarono questo fatto come qualcosa di prodigioso. Per questo la loro curiosità salì e cominciarono a ispezionare le pareti di questo pozzo. Fino a che, sull’intonaco, videro una bellissima immagine in cui veniva ritratta Maria.
Il dipinto era di stile bizantino, forse prodotto da monaci brasiliani e sfuggita alle persecuzioni iconoclaste del settimo e ottavo secolo, e Maria li guardava in maniera sorridente. Così nacque il culto della Madonna, che proprio a motivo di questa vicenda venne rinominata “de Puteo”, ovvero con il nome del luogo in cui avvenne il ritrovamento.
L’immagine si staccò dalla parete e finì nelle braccia del sacerdote
Il sacerdote e i suoi amici a un certo punto caddero in ginocchio, e stupiti dalla meravigliosa immagine continuarono a venerarla, alla luce delle candele inspiegabilmente accese nell’acqua. Nel momento in cui il sacerdote ebbe finito di pregare, staccò in maniera delicata l’immagine dal muro. Il suo intento era quello di esporla alla venerazione dei fedeli.
A quel punto però si verificò un ulteriore miracolo. L’immagine in cui la Vergine era ritratta insieme a suo figlio Gesù si staccò miracolosamente dalla parete, galleggiò sull’acqua e da sola, in pochi istanti, si consegnò tra le braccia del sacerdote.
La Madonna del Pozzo cominciò ad operare numerosi miracoli
Che subito, visibilmente commosso, risalì in tutta fretta il pozzo tenendo l’icona tra le braccia, per andare a depositarla nella sagrestia della chiesa che stava facendo costruire in una terra di sua proprietà, a sue spese, come gli era stato chiesto da Maria.
Da quel momento in poi furono numerosi i miracoli che cominciarono a verificarsi. Tra questi Caterina, la moglie di Oronzo Maffiola, paralizzata da tempo e infatti conosciuta come “la storpia”, che si vide concedere da Maria la grazia della guarigione.
L’apertura della Cappella della Madonna del Pozzo al pubblico
Don Tanzella ottenne il 12 gennaio 1706 dall’Arcivescovo di Bari la benedizione della Cappella, che finalmente poté aprirsi al pubblico, con il titolo di Santa Maria detta del Pozzo e di San Lorenzo martire.
Mentre stava affrescando la Cappella in cui era custodita l’immagine della Madonna del Pozzo, l’amico del sacerdote Giovanni Battista Converso, che era un pittore, rubò tre doni in oro che pochi giorni prima erano stati fatti alla Madonna da alcune persone che avevano ricevuto dei miracoli dalla Vergine per la loro devozione.
Il tentativo del furto da parte del pittore amico del sacerdote
In quel momento però, riportano i resoconti dell’epoca, “il cielo si oscurò e il giorno si mutò repentinamente in notte fonda“. Converso, il primo sospettato del furto, venne imprigionato. In seguito confessò il reato e riconsegnò l’oro. Fu allora che “il cielo si rasserenò, i fulmini si dispersero e i tuoni cessarono come per incanto”.
Una volta scagionato, il pittore cercò di accusare don Domenico Tanzella, ma inutilmente. A quel punto però il sacerdote si pensò di affidare il culto della Vergine del Pozzo ad un istituto religioso di rigida osservanza, indicando i Francescani Alcantarini. Questi ricevettero la Cappella da lui fondata ed i beni ad essa appartenenti il 17 agosto 1714, e il 5 novembre 1737 gli Alcantarini fecero il loro ingresso in Capurso.
La Vergine del Pozzo continua ancora oggi ad attirare numerosi devoti, specialmente ad agosto e nell’ultima domenica del mese, nella festa solenne della Madonna. Maria, in cambio, continua a operare grandi miracoli e grazie, in particolare a favore dei bambini, come testimoniato dai tanti ex voto visibili nelle pareti del Santuario.
Giovanni Bernardi