La Madonna della Comuna apparve a una pastorella muta dalla nascita, nella cittadina di Ostiglia, in provincia di Mantova, verso la fine del ‘300.
La giovane, mentre stava sorvegliando il gregge al pascolo, vide all’improvviso apparire una Signora su un salice. La Donna era contornata da un grande splendore. A un certo punto la chiama a sé. In quel momento le rivela il suo nome e la sua identità.
Si trattava infatti di Maria, la Madre di Dio. La Madonna a quel punto manifesta alla giovane il suo desiderio. Le disse: “Sono la Madonna. Dì a quelli di Ostiglia che costruiscano qui una chiesetta in mio onore: verrà molta gente, farò molte grazie“.
La fanciulla fu subito colpita da grande stupore, oltre che naturalmente da immensa gioia. La giovane allora, a quel punto, riacquista improvvisamente l’uso della parola. Subito si fece così portatrice della volontà della Madonna presso gli abitanti di Ostiglia.
Tutti infatti conoscevano l’assoluta bontà e sincerità della ragazza. Fino a quel giorno, infatti, la giovane era priva della parola. Perciò il messaggio che stava portando era del tutto indubitabile.
La popolazione subito comprese che si trattava di un miracolo, e credettero ciecamente al messaggio che la Madonna aveva inviato loro tramite la pastorella. Subito allora si misero al lavoro per soddisfare il desiderio della Madonna.
In poco tempo costruirono una piccola Cappella chiamata “del Casone”. La ragione più accreditata è semplicemente perché lì a poca distanza si trovava un capannone fatto di tronchi e coperto di paglia. In questo, ogni estate i contadini usavano depositare legna e fieno. D’inverno, invece, nello stesso luogo i pastori erano soliti passare la notte con il gregge.
Oggi, di quell’antica cappella vi è rimasto solamente qualche resto di muro. Oltre che un affresco sbiadito del Quattrocento. Maria viene raffigurata con il Bambino, in mezzo alle figure di Sant’Antonio Abate e di Santa Lucia. L’affresco era gelosamente custodito sulla parete esterna dell’attuale Santuario.
In questo modo oggi rappresenta ancora una fonte importantissima che testimonia la vicenda accaduta all’epoca. In poco tempo infatti il concorso dei fedeli è sempre più intenso, come lo sono anche i prodigi della Madonna.
La cappella andò però presto in rovina, a causa della intemperie. Le autorità comunali, con l’autorizzazione del Vescovo di Verona, decisero allora di ricostruire in tutto e per tutto la chiesa. A partire da quell’occasione la Madonna venne venerata con il titolo di Madonna della Comuna. Vale a dire della Comunità, del Comune.
I dirigenti comunali si rivolsero a lei nel 1533, grazie al parere di Federico II Gonzaga, primo duca di Mantova, che riconobbe l’intervento della Madonna nella nascita del primogenito Francesco, figlio di Margherita Paleologa, marchesa del Monferrato. Dure vicende colpirono poi negli anni la popolazione della zona, ma l’aiuto e la protezione della Madonna della Comuna non verranno mai meno.
Tra questi, si ricorda ancora la spaventosa inondazione del Po nel settembre del 1618. Le acque del fiume in quell’occasione travolsero di argini del fiume sommergendo ogni cosa. Gli abitanti della città di Ostiglia, tuttavia, si rivolsero con grande fiducia e devozione alla Madonna della Comuna. Le loro vite vennero incredibilmente salvate.
Anche nel 1796 la Madonna della Comuna protesse tutti gli abitanti. In quell’anno infatti i soldati francesi stavano invadendo l’Italia. Nella loro ferocia, non avevano affatto risparmiato le popolazioni del Mantovano.
Molte chiese vennero brutalmente profanate, e i numerosi tesori d’arte vennero rubati. Lo stesso accadde nel Santuario della Comuna, depredato di tanti segni di devozione e di riconoscenza da parte dei fedeli nei confronti della Madonna.
Tuttavia anche in quel caso Maria salvò le vite di tanti suoi figli. Alla luce di tutte le grazie che ottennero nei secoli, accadde così che il 23 novembre 1920 la Madonna della Comuna sarà onorata con solenne rito della Corona d’oro, in segno di grande e devota gratitudine.
Giovanni Bernardi
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