La Madonna della Croce aiutò un pastore a ritrovare il suo gregge, e grande fu lo stupore del popolo che volle portarla in Paese. Ma Maria fece un altro prodigio.
Un pastore abruzzese di nome Felice Calcagno, il 4 dicembre 1578, stava badando al gregge nel bosco detto di Ruo, in Provincia di Foggia. Tutto ad un tratto, all’improvviso, le sue pecore cominciarono a muoversi in maniera disordinata, fino a perdersi. In poco tempo il gregge affidato alla sua custodia era andato smarrito.
L’uomo cominciò a preoccuparsi, e temeva un forte rimprovero da parte dei suoi padroni. Così cominciò a supplicare ardentemente la Madonna di aiutarlo a ritrovare il gregge. Poco dopo la Madonna apparve all’uomo insieme al Bambin Gesù, indicandogli il luogo in cui si erano rifugiate le pecore. L’uomo vi si direzionò e ritrovò così subito tutto il suo gregge. Una volta tornato a casa, riferì l’accaduto a tutti gli altri pastori.
Tutti insieme si recarono nel luogo in cui era avvenuta l’apparizione e ci trovarono una statua della Madonna, di cedro dorato, in grandezza naturale. Aveva le stesse identiche sembianze con le quasi Maria era apparsa al pastore. Allora la presero, la caricarono su un mulo e con venerazione la portarono al Paese. L’intenzione era di collocarla in qualche chiesa di Lucoli.
Dopo alcuni giorni di viaggio, arrivarono presso la Croce del Castello di Roio, davanti alla chiesetta di San Leonardo. In quel punto preciso il mulo piegò le gambe e non volle più ripartire. A quel punto gli uomini decisero di caricare la statua sulle spalle con l’intenzione di portarla a Lucoli, dove la deposero nell’abbazia di S. Giovanni.
La mattina seguente, tuttavia, la statua non c’era più. Prodigiosamente, era tornata a Roio, nel punto esatto in cui si era fermato il mulo. I pastori la ritrovarono esattamente lì. Così gli abitanti di Roio, stupidi e onorati di tale tesoro, decisero di edificare in onore della Madonna il grazioso artistico Santuario.
Nel dopoguerra accanto al Santuario è poi sorto l’istituto “Santa Maria della Croce”. Per vent’anni questa struttura ha svolto funzione educativa assistenziale per fanciulli bisognosi. Dal 1985, infine, si è trasformato in casa di accoglienza.
Lungo l’antica mulattiera, che ora porta il nome di “Via Mariana”, sono state erette quindici cappelline illustranti i misteri dei Santo Rosario, con mosaici artistici. Mentre sul colle di Monteluco si pose, a coronamento dei tre voti pubblicamente espressi nel 1942, la “Via Crucis”.
Vergine Santissima, che per la vostra immagine, dai nostri pastori migrati in terra di Puglia, felicemente rinvenuta e devotamente trasportata in Abruzzo, sceglieste come dimora il luogo di predilezione il Poggio di Roio all’Aquila, e nel grazioso tempio, eretto alla pietà dei nostri maggiori, apriste una sorgente di doni celesti, accogliete gli omaggi che Vi rendono i vostri figli vicini e lontani, rinnovate con essi la provvida alleanza e consolateli con la vostra benedizione.
Amen.
Giovanni Bernardi
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