La Madonna della Fortuna sbalordì tutti risalendo dalle acque della Darsena. Da sempre, infatti, era legata alla navigazione. Ma quel prodigio servì alla realizzazione di un altro ben più grande.
La Madonna della Fortuna oggi è molto venerata a Genova, ma in origine non era altro che la polena di una nave irlandese d’alto borgo. Le polene avevano infatti lo scopo di indicare a persone che non sapevano leggere il nome della nave che le ospitava.
I marinai erano persuasi del fatto che la polena è l’anima stessa della nave, a cui vengono attribuiti poteri soprannaturali e un profondo significato mistico. I marinai pensavano che, se protesa in avanti, la polena li avrebbe difesi dalle tempeste e dalle sciagure naturali.
In caso contrario, qualora la stessa risultasse danneggiata avrebbe significato gravi sciagure per l’equipaggio. Nel momento in cui però si comprese che queste stesse figure rischiavano di mettere a rischio la stabilità della nave, pian piano le polene risultarono sempre meno elaborate, e poi scomparvero del tutto.
Il 17 gennaio 1636 nel mare di Genova stava infuriando una forte tempesta, che terminò il giorno successivo. Nelle acque della Darsena si vedevano legni spezzati e i resti della nave. Ma sull’acque la popolazione locale vide una nave galleggiare. Si trattava dell’immagine di Maria che teneva in braccio un Bambino.
Maria sorregge il mondo tra le sue dita, mentre con l’altra mano stringe il rosario. La statua era l’unica cosa rimasta intatta dopo il nubifragio, sotto gli occhi sbalorditi dei cittadini. La violenza delle onde l’aveva sbalzata fino alla Darsena mantenendola intatta. Era la polena di una nave irlandese, ed era assolutamente necessario portarla a terra quanto prima.
Ci pensò un venditore di vino di Levanto, conosciuto a tutti come il Figlio del Merlo. La statua verrà ripescata dall’acqua il 22 gennaio. In seguito fu messa all’asta, e la acquistarono due marinai, che poi la portarono nei locali di un magazzino, dove rimase per lunghi anni.
In quell’edificio vi abitava una bimba di sette anni, in un piano alto. La piccola un giorno cadde dalla finestra. Precipitò nel vuoto, ma per un vero miracolo restò illesa. Una volta portata in salvo, la bimba raccontò a tutti che era stata una bella Signora vestita d’azzurro a prenderla tra le sue braccia, dopo essere uscita dal magazzino, e poi a portarla a terra in maniera amorevole.
LEGGI ANCHE: Madonna di Altagracia: la richiesta della bimba anticipa le apparizioni
Le gente che venne a conoscenza di quel fatto accorso di fronte all’antico simulacro quasi dimenticato, e cominciarono a pregarvi davanti. La statua fu portata nella Chiesa medievale di San Vittore e in seguito sull’altare Maggiore della Chiesa di San Carlo in Via Balbi.
Il titolo di Buona Fortuna fu dovuto proprio al salvataggio dalle acque del mare, e ancora oggi la Madonna della Buona Fortuna dispensa molte grazie a chi la invoca.
Giovanni Bernardi
“Donami la pazienza”. Questa è la preghiera della sera da recitare questo venerdì per meditare…
In molti si chiedono se Padre Pio avesse una devozione verso le anime sante del…
Due avvenimenti ritenuti miracolosi sono legati alla devozione marina della Madonna della Guardia di Gavi,…
Specialità della tradizione dedicata a santa Cecilia, le pettole sono buonissime e perfette in questa…
Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…
San Francesco d'Assisi è uno dei Santi più venerati e conosciuti da tutto il mondo…