La Madonna della Liberazione, nelle Isole Martinica, salvò il primo vescovo nominato nella colonia francese, e passò indenne numerose catastrofi.
Il primo vescovo nominato nella colonia francese fu infatti Etienne Leherpeur, nel 1851. In quell’anno venne infatti deciso di creare delle al fine di riorganizzare la poco seguita vita religiosa.
La partenza del vescovo per la nuova diocesi nell’Isola
Padre Étienne-Jean-François Le Herpeur era parroco a Bayeux in Normandia oltre che grande devoto di Nostra Signora della Liberazione, a Dover-la-Délivrande in Calvados. Subito l’uomo si propone per il nuovo vescovado in Martinica, e Papa Pio IX approvò la sua richiesta il 3 febbraio.
Una volta lasciata la sua patria amata con altri sacerdoti e seminaristi, e con cuore entusiasta e fiducioso, si mise in viaggio in mare. Mentre stava raggiungendo la nuova sede nelle Antille, incappò in una tempesta tropicale di dimensioni terribili. Per dieci giorni il mare infuriava in maniera preoccupante. Tanto che una notte il capitano fece chiamare il vescovo per avvisarlo del pericolo grave e imminente a cui andavano incontro.
Il miracolo della Madonna della Liberazione
Di fronte al panico generato in quella situazione, al culmine della tempesta, Monsignor Le Herpeur iniziò a pregare, e decise di fare voto a Maria, promettendo di fare edificare una chiesa in suo onore, elevandola a Patrona della diocesi, qualora avesse salvato lui e tutti gli altri compagni di viaggio, facendoli sfuggire alla tempesta.
Di fatto, l’uomo si salvò. Poco dopo fece costruire la chiesa sul Morne Rouge, ovvero sul colle che sta sopra la città di Saint Pierre. All’interno della Chiesa fu posizionata una statua della Madonna di origine normanna. Ben presto la Madonna della Liberazione divenne patrona dell’isola.
La Madonna della Liberazione e i numerosi eventi catastrofici
Nel 1891 un altro evento catastrofico si abbatté sul Santuario. Un ciclone lo distrusse completamente. Tuttavia, anche stavolta la statua rimase miracolosamente intatta. Nel 1902 un altro evento naturale terribile mise a prova la statua miracolosa. La terribile eruzione del vulcano Pelée, infatti, avvenuta nel 1902, rase al suolo la città. Ma anche in quella occasione, miracolosamente, la statua non subì danno.
La Madonna della Liberazione salvò il clero dalla febbre gialla
Quando il sacerdote arrivò in Martinica, il 25 aprile, era appena scoppiata un’epidemia di febbre gialla nella nuova diocesi che aveva decimato il clero. Così che vescovo e seminaristi dovettero rifugiarsi sulle vicine colline di Saint-Pierre, la Morne-Rouge. La regione era boscosa e scarsamente popolata. Solo chi aveva fatto il vaccino poteva rimanervi.
Anche in quella occasione il vescovo si rivolse alla Madonna della Liberazione con suppliche e preghiere. Cercando così prima possibile il terreno su cui costruire la chiesa che aveva promesso. Un giorno il religioso, all’improvviso, sentì un’esclamazione prodigiosa. “Non esitare, è qui che sarà Nostra Signora della Liberazione!”.
La Madonna della Liberazione è Patrona del Paese
Poco dopo la febbre gialla, in maniera incomprensibile a molti, scomparve. Quasi come se Maria abbia provveduto alla supplica del vescovo per l’intera città. Tornato nella diocesi, il religioso pronunciò le seguenti parole.
“Considerando che è piaciuto a nostro Signore di diffondere la devozione a Maria in tutte le parrocchie e nei cuori della Martinica, la cappella di Morne-Rouge d’ora in poi porterà il titolo di nostra Signora della Liberazione. Vogliamo che la Madre di Dio divenga qui la Padrona, la Regina e la Madre della diocesi e di ciascuna delle anime che ci sono affidate”.
Da quel giorno, ogni anno il 13 dicembre, si ripeterà il pellegrinaggio diocesano. La Chiesa di Nostra Signora della Liberazione, nel dipartimento francese della Martinica, è quindi oggi la sede del patrono nazionale. Ogni anno ospita il 30 agosto, il pellegrinaggio diocesano in cui vengono puntualmente coinvolte almeno ventimila persone.
Giovanni Bernardi