La Madonna della Montagna apparve a un pastore in cerca del suo giumenco, che ritrovò inginocchiato davanti all’antica croce di ferro rimasta nascosta per secoli.
Si trova a Polsi, nell’Aspromonte, una frazione di San Luca, in provincia di Reggio Calabria, a 865 metri di altezza, ed è detto anche della “Madre del Divin Pastore”, dal titolo sotto il quale qui la Vergine è venerata. Diverse storie si intrecciano a proposito dell’origine di questo antico luogo.
Il paesino di San Luca infatti, secondo la versione più diffusa, venne fondato da alcuni cristiani della città di Messina mentre stavano sfuggendo alle persecuzioni, durante il terzo secolo dopo Cristo.
In quegli anni infatti imperversavano le persecuzioni contro i Cristiani, e gli uomini furono costretti a lasciare la loro terra. Si ritrovarono in esilio in quella che era una delle più sperdute valli del territorio dell’Aspromonte. Si stabilirono così sulle rive del torrente Bonamico.
Qui venne eretta la prima chiesetta, sopra di cui fu posta la Croce greca. Nel 1313, con la promulgazione dell’Editto di Costantino che concede libertà di culto, tornarono in Sicilia, nella loro terra d’origine, e in quel momento la cittadina di Polsi rimase abbandonata.
C’è però anche un’altra versione, riportata dalla tradizione del luogo. Secondo questa seconda, infatti, furono alcuni monaci bizantini a fondare il piccolo paese, mentre cercavano riparo durante il quarto secolo. Decisero così di creare una comunità nei pressi di Montalto. A quel punto, i monaci costruirono la chiesa, sopra la quale vi posero una croce greca di ferro.
Bisognerà in ogni caso attendere l’anno 1144 e il momento in cui un pastore, di nome Italiano, si spinse fino a quel luogo impervio. L’uomo stava cercando in quel luogo una giumenta, che era scappata, perdendosi. L’uomo trovò l’animale inginocchiato di fronte alla croce. Era stato infatti lo stesso animale a tirarla fuori dalla terra, scavando con le proprie zampe nel terreno, portandola così alla luce.
Fu in quel preciso momento che la Madonna col Bambino si presentò al pastore. Maria chiese all’uomo di costruire una chiesa in quel punto esatto, e di dedicarla a lei. In questo modo nacque il culto polsino, che presto si diffuse in tutta la zona. La piccola Croce di ferro, ritrovata dall’animale, è ancora oggi il reperto più misterioso di questo evento miracoloso.
Dall’asta centrale della croce, infatti, emergono due braccia irregolari e singolari. Che non si vedono in nessun altro tipo di croce. Infine, esiste anche una terza versione della vicenda. In questa, invece del pastore è presente un nobile normanno, di nome Ruggero, che si sarebbe smarrito in quell’area durante una sessione di caccia.
In ogni caso, saranno infine i Monaci Basiliani, dell’ordine monastico di San Basilio, a prendersi l’incarico di costruire il Santuario, con annesso Cenobio, secondo la richiesta fatta dalla Madonna. Il primo santuario resse fino all’anno 1450. La devozione alla Madre del Buon Pastore, tuttavia, non ebbe mai fine, e ancora oggi Maria protegge e consola i tanti fedeli che si rivolgono a lei.
Giovanni Bernardi
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