La devozione alla Madonna della Nube si sviluppò in Ecuador nel diciassettesimo secolo dopo l’apparizione prodigiosa in cielo. Cominciarono guarigioni e grazie.
Correva l’anno 1696. Il vescovo Don Sancho de Andrade e Figueroa di Quito si trovava in uno stato di forte malattia. I fedeli, a loro volta, erano molto preoccupati per lui. Temevano che presto potesse accadere il peggio. Così decisero di rivolgersi direttamente alla Vergine. Organizzarono infatti una per invocare la guarigione del prelato.
Al termine di questa, il 30 dicembre 1696, si misero in cammino lungo una grande processione per le strade della città, in direzione della Cattedrale. Mentre stavano recitando il Santo Rosario, con grande stupore da parte di tutti, l’immagine di Maria apparve in mezzo alle nuvole.
La Madonna portava sul capo una corona. Nella sua mano destra, stringeva un mazzo di gigli, quasi come se si trattasse di uno scettro. Nella mano sinistra, invece, vi era poggiato il Bambino Gesù. La testa del Figlio era leggermente inclinata, e i capelli coperti da un velo leggero, quasi come se fosse costituito da una nuvola.
Il suo vestito era una semplice tunica, con delle pieghe ondulate nascoste da un manto maestoso, e con una nuvola a fargli da trono. Ad assistere a quell’evento prodigioso c’erano circa 500 persone. In quell’istante, il vescovo guarì improvvisamente nella stanza in cui era ricoverato. La notizia in poco tempo si diffuse ovunque, e giunse fino a Lima, la capitale.
Presto venne autorizzata la devozione alla Madonna della Nube, e nella Cattedrale di Quito venne eretto un altare in suo onore. Ogni anno viene onorata con una processione il 1 gennaio, e grandi folle di fedeli accorrono da tutte le zone dell’Ecuador per partecipare agli eventi preparati dai francescani e venerare Maria. La stessa processione viene riprodotta anche in altre parti del mondo, tra cui la città di New York.
La stessa devozione alla Madonna della Nube viene poi associata al culto peruviano al Signore dei Miracoli, che si esprime in un dipinto raffigurante Gesù crocifisso. Il terremoto, infatti, nel 1655 devastò la città di Lima. Gran parte degli edifici crollarono a terra. Ma quella parete in cui era dipinto Gesù crocifisso venne risparmiata. Lo stesso accadde anche nei successivi violenti terremoti.
Presto i cittadini capirono che non si trattava di semplici casualità ma di un intenzione ben precisa del Signore di farsi vicino alla popolazione. Così nacque la devozione alla sacra immagine, e presto si originarono anche numerose devozioni e grazie. Nel 1670 un signore del posto, Antonio de Leon, si incaricò di ristrutturare l’immagine dopo essere guarito grazie a questa da un tumore maligno.
La prima Messa avvenne il 14 settembre 1671, e quando il dipinto si salvò ancora una volta dal terremoto, il 20 ottobre 1687, la copia del murale su una tela cominciò ad essere portata in processione per le strade del quartiere. La tela venne così rinominata della “Madonna della Nube”.
Francesco Gnagni
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