Pochi lo sanno, ma appena fuori dalla Città del Vaticano è possibile vedere la testimonianza di un avvenimento prodigioso accaduto in un tempo recente.
Basta infatti situarsi nello spazio che va, a Roma, dal Palazzo dell’ex Sant’Uffizio, oggi sede della Congregazione per la Dottrina della fede, e il Pontificio Oratorio di San Pietro, voluto da Papa Paolo VI nel 1968 e oggi, purtroppo, ufficialmente e giuridicamente chiuso. In un piccolo tratto di muro, infatti, si vede una immagine molto particolare con una storia che riporta a fatti prodigiosi.
La venerata immagine vicino a San Pietro
Si tratta di una un’immagine della Vergine seduta con il Bimbo benedicente alla sua destra, posto in uno spazio ricoperto da tendaggi aperti a baldacchino. Una Madonna delle Grazie, dipinta a fresco e riconducibile a scuola Sette-Ottocentesca, particolarmente suggestiva per via dei colori delicati della raffigurazione.
In origine, questa immagine si trovava sotto una gran tettoia ricurva su un lato della vicina Porta Cavalleggeri, tuttavia murata dopo il 1870 poco oltre l’angolo dell’Oratorio. L’immagine fu successivamente trasferita nel luogo in cui si trova oggi, all’interno di una nicchia contornata da una cornice di legno.
Il bombardamento che colpì Roma nella Seconda guerra mondiale
Questa fu infatti venerata proprio con il titolo di “Madonna delle Grazie” fino agli anni della guerra. Il 1 marzo 1944 Roma fu colpito da un terribile bombardamento, in particolare nella zona del Vaticano. Si trattava del secondo che cadeva a pochi passi dalla residenza del Pontefice. Il primo fu infatti quello del 5 novembre 1943.
In entrambi i casi, gli autori rimasero misteriosi. Su quegli edifici, furono sei le bombe che vi esplosero. Le schegge che si originarono dal bombardamento, colpirono il Palazzo del Sant’Uffizio, penetrando anche negli appartamenti e mandandone in frantumi tutti i vetri. L’unico vetro che non andò in frantumi, tuttavia, era proprio quello che proteggeva l’immagine di Maria.
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L’immagine rimase totalmente illesa
Al seguito di una fitta serie di colpi, che rimasero ben visibili tutt’intorno all’effigie, la Madonna rimase totalmente illesa. Solo, in mezzo alla distruzione, Maria non fu colpita in alcun modo. Dopo questo fatto del tutto particolare e sorprendente, e per mostrare gratitudine alla Madonna che ha protetto i romani da conseguenze peggiori, l’Oratorio di San Pietro decise di abbellire l’immagine. La sistemò all’interno di una incorniciatura di marmo bianco, grazie all’intervento del Commendatore Aldo Spinelli, il 27 febbraio 1950.
Sopra la base vennero realizzati due angeli dalle lunghe tuniche, per mano dello scultore Silvio Silva. Gli scudi erano simili ad ali di ferro e donano la sensazione di proteggere la Vergine, nel frattempo posta sotto la corona del timpano ricurvo. L’edicola venne poi inaugurata dal Cardinale Borgongini Duca. Fu lui a dettare l’epigrafe ancora presente sotto l’immagine, “Ab angelis defensa – Kal. Mart. A.D. MCMXLIV” , a memoria dell’evento straordinario che le conferì il nome di “Madonna delle Bombe”, e con la quale ancora oggi viene venerata.
Giovanni Bernardi