Il 15 Luglio 1480 la Madonna apparve a due pastorelli di Baragazza, Donato Nuttini e Cornelia Evangelisti.
La Vergine in quell’occasione disse ai due fanciulli che gradiva molto la loro bontà e le preghiere che le dedicavano.
Per questo, invitò entrambi a consacrarsi al Signore. Donato sarebbe dovuto cioè diventare sacerdote, e Cornelia monaca in un monastero in Toscana. I due accorsero a casa a raccontare a tutti quanto accaduto, con grande giubilo e allegria.
Entrambi seguirono alla lettera le indicazioni di Maria. Così accadde che Donato divenne presto sacerdote nella Diocesi di Pistoia, e in poco tempo diventò un parroco santo e zelante, nella località di Ciriano. Cornelia, invece, anche lei subito diventò una religiosa esemplare, che la portò ad essere priora nel monastero delle Mantellate di Prato.
La monaca fu infatti da tutti rispettata per la sua santità, ben riconosciuta. Persino i soldati che occuparono il monastero manifestarono grande rispetto e cura nei suoi confronti. Da allora il santuario venne rinominato Santuario della Vocazione.
In questo piccolo angolo sperduto si ripercossero molte vicende del mondo. Come ad esempio nel 1796, quando la rivoluzione francese arrivò sulle montagne. Il Direttorio esecutivo nel 1798 decise di decretare la soppressione di tutte le confraternite laicali. Tra queste, c’era anche quella legata alla beata Vergine di Boccadirio.
La chiesa, tuttavia, venne risparmiata perché dichiarata sussidiaria della parrocchiale di Baragazza. Nel novecento, passate le innumerevoli e burrascose vicende, la direzione del santuario viene assunta dalla Curia Arcivescovile di Bologna, il 7 gennaio 1925. Tra i custodi più illustri ci furono don Giuseppe Cangini, presente a Boccadirio dal 1907 al 1940 e don Vincenzo Chiusòli dal 1940 al 1946.
Anche la seconda guerra mondiale, purtroppo, lasciò il suo triste marchio su questo piccolo angolo di paradiso. Gli edifici e il tempio furono danneggiati, e i boschi circostanti dilaniati. Ma la Madonna impedì che in quell’occasione vennero causate vittime umane. Nel dopoguerra il cardinale Giovanni Battista Nasalli Rocca, arcivescovo di Bologna, affidò il santuario a un istituto religioso.
Gestione che nel 1947 passò alla Congregazione dei Sacerdoti del Santo Cuore, esprimendo grande dedizione e generosità, contraccambiate da grandi soddisfazioni spirituali. I pellegrini che si recano in questo luogo tanto sperduto quanto meraviglioso restano affascinati dalla storia, e contemplano con occhi estasiati la la scena dell’Apparizione.
La prima testimonianza della storia di questo luogo riporta a una lettera scritta nel 1580 da una monaca del convento di Santa Caterina in Prato, e la seconda è quella del parroco di Castiglione dei Pepoli dal 1609 al 1621 Don Lorenzo Amorotti.
Il sacerdote infatti, nel riportare quanto accaduto in occasione dell’apparizione ai due giovani, scrive che i due giovani “pascolavano armenti, conforme l’uso del paese, in un luogo chiamato Boccadirio”.
Un luogo, prosegue il sacerdote con la forma linguistica della sua epoca, “tutto circondato da rupi scoscese e da balze precipitose, le quali per la maggior parte vestite di faggi”. Allora i due, cresciuti dai loro genitori nel santo timore di Dio e nella devozione della beatissima Vergine, si misero in preghiera con grande fervore.
In quell’istante Maria, Madre di misericordia, “apparve loro tutta vestita di vesti bianche, dall’altra parte del Rio, in una balza verso ponente, nel qual luogo al presente sta eretto l’altare dove si celebrano i sacrifici ad onore di Lei, onorandovisi particolarmente una sua devotissima immagine”.
Da quella balza si accostò ai due invitandoli a consacrarsi e a chiedere al popolo di Baragazza di erigere in quel luogo un tempio in suo onore, promettendo grazie a tutti quelli che avessero chiesto a Lei protezione. Una tradizione di fede che continua tutt’oggi, con numerosi pellegrini che rinnovano e ravvivano la propria fede dinnanzi alla Madonna delle Grazie di Boccadirio.
L’afflusso al Santuario, luogo di riflessione, di raccoglimento e di preghiera, come fu per i due veggenti, continua infatti ad essere crescente, e all’origine anche di tante vocazioni. Il pellegrino si reca infatti in questo luogo per incontrare Dio e trovare la pace, tornando in sé stesso e recuperando il senso della propria esistenza. Non uno svago d’eccezione, quindi, ma un incontro con il Signore.
L’immagine in bassorilievo della Madonna, che secondo studi risale al periodo tra la fine del quattrocento e l’inizio del cinquecento, la mostra con il Figlio in braccio, vestita di bianco, come durante l’apparizione.
Giovanni Bernardi
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