La statua della Madonna dello Schiaffo di Vercelli fu oggetti di violenze da parte di peccatori impenitenti. Il segno dei loro errori è ancora tristemente visibile.
Sembrerebbe quindi trattarsi di un dolore visibile della Vergine per gli errori dei loro figli, e allo stesso tempo di un forte ammonimento per l’umanità a non commetterli mai più.
La statua della Madonna venne brutalmente attaccata
L’antica statua della Madonna dello Schiaffo di Vercelli, risalente al tredicesimo secolo, ricavata da un pezzo unico di marmo bianchissimo, presenta ancora oggi sul volto, nella guancia sinistra, un grande livido scuro. Sembra quasi che l’effige della Vergine abbia ricevuto un colpo. Nel 1200 accadde infatti che un bevitore, un bestemmiatore che non smetteva mai di dare scandalo di fronte a tutti i suoi concittadini, si macchiò di un gesto fortemente sacrilego.
Arrabbiato per essere stato privato dell’oggetto della sua dipendenza, vale a dire l’alcol, non sapendo come altrimenti sfogare la sua rabbia colpì la statua della Madonna con un forte schiaffo sulla guancia sinistra. Lo stesso segno rimase indelebile sul volto della sacra immagine.
La seconda violenza subita secoli dopo dall’effige della Vergine
Nel sedicesimo secolo accadde un altro evento nefasto. Un giocatore si trovava in uno stato di forte collera per avere perso al gioco, così anche lui colpì la statua della Madonna custodita nel duomo di Vercelli. In quell’occasione la statua prodigiosa cominciò a sanguinare fortemente. Incapace di uscire dalla chiesa, si narra che in seguito il giocatore venne giustiziato.
La Madonna dopo questi eventi divenne meta di grande devozione da parte dei fedeli, in modo particolare durante delle occasioni di epidemie e di calamità naturali. Ancora oggi la statua si trova custodita ed esposta alla venerazione dei fedeli all’interno della Cattedrale cittadina, in una cappella al fondo della navata sinistra.
Preghiera alla Madonna dello Schiaffo
O Maria, il tuo dolce sguardo di Madre ci lascia confusi ed umiliati: i segni di violenza sul tuo volto raccontano la nostra storia di egoismo, dicono le nostre risposte ingrate ai tuoi infiniti gesti di amore.
Abbiamo bisogno di avvertire il calore della tua carezza, o Madre: nelle ore buie delle nostre solitudini, nei deserti aridi delle nostre latitanze e soprattutto nell’ultima ora della nostra vigilia.
Rendi mite il nostro cuore, magnanimo il nostro amore, alla scuola del Tuo Figlio Gesù. Sostieni le nostre famiglie e insegna loro l’arte del perdono: fa crescere nelle nostre comunità il rispetto accogliente e solidale: restituisci al mondo la nostalgia di Dio, sorgente di riconciliazione e di pace.
Fa’ che ascoltiamo, o Maria, il tuo invito ad amare tutti gli uomini e a guardare Gesù, il figlio tuo, stella polare del nostro cammino terreno. Amen
Giovanni Bernardi