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Madonna di Civitavecchia: in centinaia a casa Gregori per il 25° anniversario delle lacrimazioni

La famiglia è al centro del messaggio della Madonna a Civitavecchia, e proprio una famiglia è strumento di questi straordinari avvenimenti.

Domenica 2 febbraio 2020, ricorreva la festa della Presentazione di Gesù al tempio, conosciuta anche come la festa della Candelora, per la consuetudine di benedire le candele che un tempo venivano conservate e poi accese in casa nelle occasioni speciali.

La giornata di ieri, è stata caratterizzata anche da un altro evento, accaduto il 2 febbraio 1995 alle porte di Roma, esattamente a Civitavecchia, in località borgo Pantano: si tratta della lacrimazione della statuina della Madonna.

A questo primo straordinario evento, seguirono altri prodigi che videro sempre coinvolta la famiglia Gregori, in particolare il padre, Fabio, e la figlia, Jessica che al tempo della prima manifestazione aveva quasi sei anni.

25° Anniversario delle lacrimazioni della Madonna a Civitavecchia

Insieme a Saverio Gaeta, sua moglie Anna, padre Max e Vito, mi sono recata a casa dei Gregori per l’appuntamento di preghiera, in occasione dei 25 anni dalla prima lacrimazione.

Il bel tempo ha contribuito a rendere ancora più lieto il pomeriggio e l’ambiente che già di per sé era molto accogliente. Il tutto si è svolto nel giardino di casa dei Gregori, davanti alla nicchia ricoperta di edera e fiori coloratissimi, dov’è custodita la Madonnina. 

Si tratta della seconda statua che fu donata ai Gregori da Giovanni Paolo II. E’ identica alla prima, che pur rimanendo di proprietà della famiglia Gregori, è custodita dentro una teca nel santuario Madonnina delle Lacrime – Parrocchia di Sant’Agostino, situato a pochi centinaia di metri dalla loro abitazione.

Fabio Gregori si è prodigato con tanta attenzione rivolta soprattutto verso le persone anziane o con difficoltà, affinché tutti noi, ed eravamo in centinaia, trovassimo un posto.  Inoltre erano presenti i Carabinieri e la Polizia di Stato per garantire un’affluenza ordinata della gente.

A casa Gregori come in famiglia

Ho avuto la sensazione di trovarmi in mezzo a una grande famiglia di fratelli e sorelle, raccolti con devozione e rispetto intorno alla Madre. E mi ha colpito la grande disponibilità dei Gregori, che hanno aperto le porte della loro abitazione facendoci sentire tutti a casa. 

Poco prima di cominciare la preghiera, Fabio Gregori ha comunicato il saluto e la benedizione da parte di Mons  Giovanni D’Ercole rivolto a tutti noi presenti. 

Il Rosario è stato guidato da un sacerdote e da Jessica che nel frattempo si è sposata ed è diventata mamma, e ha lasciato recitare un paio di decine al suo bimbo, tenerissimo. E pensare che quando sono iniziate le lacrimazioni, Jessica, era una bambina e non aveva ancora compiuto sei anni, pressapoco aveva l’età di suo figlio oggi.

I canti melodiosi che ci hanno accompagnato, hanno raggiunto l’apice con “Dolce sentire” e “Ave Maria” cantati dal figlio più piccolo della famiglia Gregori, Manuel, che è un tenore.

L’atto di Consacrazione nel momento esatto della prima lacrimazione

La preghiera con tanta commozione ci ha condotti all’orario della prima lacrimazione avvenuta alle ore 16:21. Al termine l’atto di consacrazione dettato dalla Madonna a Jessica. Una preghiera stampata sul retro dell’immagine della Madonna di Civitavecchia, coi titoli di Madonna delle Rose e Regina della Famiglia.  

Fabio Gregori nel giardino di casa sua il 2 febbraio 2020, per il 25° anniversario delle Lacrimazioni della Madonna

I volontari all’entrata, si sono premurati di donarla a tutti. Sottolineo “donarla”. Fabio, lo ha ripetuto più volte:”In questo luogo non si lascia alcuna offerta di denaro, l’unica offerta che si lascia è quella del nostro cuore al Signore”.

Prima di andare via, insieme ai miei amici abbiamo salutato Fabio e Jessica con la promessa di tornare a visitarli presto. E di cuore li ringrazio per la testimonianza di fede, di unità e armonia familiare che ci hanno fatto respirare, donandoci una giornata indimenticabile. 

Simona Amabene 

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