La Madonna di Gibilterra protegge l’intera Europa, dal punto in cui si incrocia con l’Africa, grazie anche alla vicenda in cui gli europei la difesero dagli invasori.
Nel 711 gli arabi sbarcarono a Gibilterra per conquistare la Spagna e decisero di costruire una moschea sul promontorio. Intorno al 1300 però accadde che i cristiani riconquistarono la rocca e decisero a loro volta di erigere, sul posto, una chiesa dedicata a Nostra Signora d’Europa. Proprio di fronte all’Africa musulmana.
Dopo aver espulso, insomma, la popolazione musulmana, i cittadini europei dedicarono, non solo quel luogo, ma l’intero continente a Maria, invocandola con il titolo di “Nostra Signora d’Europa”. Come luogo privilegiato venne scelta una piccola moschea edificata dagli Arabi nel 711, durante il loro primo sbarco, posta sul punto più a sud del continente.
In questa nuova chiesa collocarono la statua. Quando gli islamici tentarono di andarsi a riprendere il luogo, nel 1333, i cristiani sottrassero prima di andarsene la statua della Madonna, al fine di impedire eventuali profanazioni che avrebbero potuto perpetrarsi. La sotterrarono, e fu ritrovata soltanto nel 1967, quando però i guai del santuario non erano ancora finiti.
Infatti, per beffa della storia, dopo alcuni secoli la chiesa finì per venire saccheggiata da olandesi e inglesi. Il vescovo John F. Healy celebrò Messa nella cappella nuovamente ricostruita, e nel 1979 Giovanni Paolo II affidò la diocesi di Gibilterra, la più a sud del continente Europa, alla speciale protezione di Nostra Signora d’Europa.
Oggi il Santuario di Nostra Signora d’Europa è sede del Centro Ecumenico Europeo per la Pace, e la statua metallica alta 13 metri, in cui è rappresentata la Vergine delle Vette, ricoperta di lamina d’oro, è stata realizzata dallo scultore Egidio Casagrande, di Borgo Valsugana, inaugurata il 15 ottobre 1957.
Sui due cornicioni ai lati del Santuario sono riportate una serie di formelle che, alternate a scritte e raffigurazioni rappresentano due percorsi meditativi, uno per sostenere la speranza e l’altro per suggerire che la Fede guarda a Gerusalemme. Nel punto in cui l’Europa e l’Africa si “incontrano”, a Gibilterra, il santuario dedicato a Maria rappresenta un faro spirituale per il nostro continente fin dal quattordicesimo secolo.
Ad oggi, di conseguenza, a chi vede nella bandiera europea un chiaro riferimento mariano, in particolare alla “donna vestita di sole” dell’Apocalisse, a causa delle dodici stelle che richiamano il passo dell’Apocalisse, va precisato che ci sono due Madonne protettrici dell’Europa, una delle quali situata nella chiesa di Gibilterra.
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Perciò se il riferimento mariano è una realtà presente nel bozzetto selezionato al momento della scelta della bandiera europea, lo è altrettanto il radicamento sicuro nella protezione di Maria per l’intero Continente.
Giovanni Bernardi
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