La Madonna di Laterza sconvolse i timori di un’intera popolazione salvandola da una dura condizione climatica che metteva a rischio la sopravvivenza.
Il giorno 23 marzo è infatti una data del tutto fondamentale per i tanti devoti alla Mater Domini di Laterza. In questa speciale giornata si ricorda infatti ancora oggi l’apparizione della Madonna al pastore Paolo Tria, che ha avuto luogo il 23 marzo 1650. Il luogo in cui avvenne il fatto fu la grotta della chiesetta sotterranea dedicata a Santa Domenica, che si trova fuori dalle mura di quello che era il centro abitato laertino di allora.
Il miracolo in un anno difficile per la città
Quell’anno fu particolarmente importante per la cittadina di Laterza, cittadina della provincia di Taranto in Puglia. In quell’anno ci fu una grande nevicata, una di quella che non si ricordava a memoria d’uomo. In quei giorni gli anziani del paese si radunavano per ricordare i tempi che furono, delle altre nevicate altrettanto grandi di cui si aveva ricordo. I pascoli, in montagna, restarono coperti per molti giorni di seguito.
Un fatto che portava, tuttavia, a mettere in pericolo la popolazione, per la semplice ragione che le scorte di cibo negli ovili erano ormai molto vicine dall’essere esaurite. Anche le stesse numerose pecore di proprietà del pastore Giambattista D’Azzia, pari a circa settemila, si trovavano ad essere purtroppo al limite delle loro forze, a causa del fatto che erano rimaste a lungo private dell’erba primaverile.
Molte pecore non riuscirono a superare il freddo
Alcune di queste pecore, poi, non riuscirono a superare l’ondata di freddo e morirono. Il marchese, a questo proposito, incolpò il massaro Paolo Tria. Il povero uomo provò a giustificarsi ma le sue risposte non furono in alcun modo ascoltate. Ancora peggio, le sue lunghe ricerche nelle campagne circostante, nel tentativo di recuperare gli animali dispersi, irritarono e non poco il padrone del bestiame.
Il punto però era nel fatto che quell’uomo era onesto, bravo, e soprattutto era profondamente intriso di morale cristiana. Quello che era accaduto, con le minacce del marchese nei suoi confronti, che chiedeva danni e preannunciava a grandi castighi, lo fecero disperare nel profondo. Provava inoltre una forte pena per quelle bestie, mentre allo stesso tempo la fede nel Signore lo portava ogni mattina a continuare a sperare che il peggio passasse presto.
Il povero contadino viveva con molto dolore quanto stava accadendo
In quel giorno del 23 marzo, Paolo era sempre più triste, mentre negli occhi aveva l’immagine della morte delle povere pecore. Continuava a vagare tutto il giorno nella campagna in cerca di erba per poterle nutrire. A un certo punto, quel giorno, passò per la contrada San Francesco e si ricordò dell’antica chiesa sotterranea che era dedicata a Santa Domenica e che allo stesso tempo era rimasta abbandonata.
Così si mise subito in cerca della stessa e una volta trovata si fermò dinnanzi all’ingresso della grotta che era quasi del tutto chiuso dai rovi. In questo trovavano rifugio serpenti e ogni genere di altri animali. Arrivato a quel punto, si inginocchiò e cominciò a pregare con grande intensità il Signore. Decise di affidare a Lui le sue pene. Nel momento di massima intensità della preghiera, apparve di fronte a lui all’improvviso la Madonna, proprio davanti all’entrata della grotta.
L’abbaglio della luce di Maria gli entrò nel cuore
Rimase del tutto abbagliato dalla luce che circondava la figura di Maria, che teneva nel braccio sinistro il suo Bambino. Piegò a un certo punto il suo capo, mentre la sua mente era confusa e la commozione saliva fin su la gola. Si sentiva indegno di posare il suo sguardo su quella immagine divina. Si sentì rivolgere tuttavia delle precise parole.
“Alza il viso e guardami bene; non temere figlio caro”, disse la Vergine. “Entra nella grotta, va e guardati intorno. Troverai su di un muro la mia immagine dipinta tale e quale tu ora mi vedi”. Udite queste parole, la Madonna scomparve, e l’uomo rimase a dir poco sbigottito, senza fiato. Non sapeva come comportarsi, avrebbe immagino che la visione durasse molto più a lungo. Quelle parole che aveva udito rimasero tuttavia impresse nel suo cuore come un balsamo.
La serenità che le aveva portato la Madonna era proverbiale
Il suo cuore fu invaso da una profonda serenità. Continuava a chiedersi cosa avesse spinto la Madonna a scegliere proprio lui, un uomo umile, nient’affatto nobile o altolocato. Avrebbe potuto scegliere, si diceva, di certo qualcuno di più acculturato o ricco di lui. Mentre si aggirava per la grotta, questa gli apparve più luminosa e rischiarata del solito. Quasi come se una parte della luce emanata da Maria fosse rimasta a illuminarla.
Alzando gli occhi, però, vide a un certo punto uno strano dipinto nel muro, che prima rimaneva in un cono di buio. Era l’immagine di Maria, del tutto simile a quella che aveva visto poco tempo prima dinnanzi a lui. Già solo quella immagine gli era così sufficiente a ripagare il desiderio profondo che aveva di rivederla.
Sapeva ormai che quel momento non l’avrebbe mai lasciato
Visto su quella parete, sapeva ormai che quel volto divino non l’avrebbe più lasciata, lo stesso volto che aveva riempito il suo cuore di amore e tenerezza, oltre che di profonda serenità. Il mantello colore azzurro scendeva dal suo capo e le incorniciava il viso, mentre cadeva sulle spalle della Vergine, fino alle braccia. Copriva la sua veste bianca, e una parte dell’immagine di Gesù Bambino, che, in abito bianco, alzava la destra benedicendo l’osservatore.
In basso, le parole, in latino, Madre del Signore Gesù Cristo. Paolo si inginocchiò di fronte alla bellissima immagine mentre la pregava con grande fervore, chiedendole di aiutarlo, affidando a lei ogni suo problema e angoscia. Così si accorse che tutte quelle pene che lo avevano afflitto per giorni e notti si erano all’improvviso dileguate.
Le parole che la Madonna pronunciò all’uomo
Così implorò: “Madre Santissima, sono stato ingiustamente accusato dal Marchese, e questo mi rattrista, ma più mi addolora la morte per fame delle mie povere pecore. La neve copre ormai da tanti giorni I’erba dei pascoli e il tempo non accenna a migliorare. Ti prego, Madre del Signore e di tutte le genti, ti prego, aiutami, aiuta questo tuo figlio disperato”.
Appena finì di pronunciare quelle parole, sentì la stessa voce soave che aveva avvertito giorni prima. “Alzati figlio! Alzati e vai! Vai dal Marchese, egli ora sa che tu non hai colpa. Vai e porta le tue pecore a pascolare, la neve si è sciolta e nella campagna c’è erba in abbondanza. E va dalla gente e dì loro che qui, in questa grotta, c’è la mia immagine e che tutti quelli che entreranno a chiedermi grazie saranno da me consolati”.
Uscito dalla grotta vide con chiarezza il miracolo
Fuori dalla grotta, una volta uscito, Paolo vide che ai suoi piedi non c’era più neve ma solamente soffice erba, abbondante. Subito corse al palazzo, e si fece accompagnare dinnanzi al marchese che lo attendeva con un sorriso stampato in volto. Si guardarono negli occhi e si abbracciarono.
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“Fratello, perdonami per le ingiuste accuse”, disse il marchese. Paolo non disse nulla di ciò che gli era accaduto nella grotta, e il padrone non venne mai a conoscenza che dietro quella maestosa giornata di sole c’era l’opera di Maria. Così il pover’uomo tornò alla vita di tutti i giorni, conservando certamente nel cuore un mistero che lo accompagnò per sempre.
Giovanni Bernardi