Maddalena Kade era un’orfana costretta a letto da 12 anni a causa di molte malattie. La Madonna di Philippsdorf le apparve il 13 gennaio del 1866.
Il Vescovo locale riconobbe la guarigione e il carattere soprannaturale dell’apparizione. Philippsdorf è un piccolo villaggio della Boemia settentrionale. Maddalena nacque in questo villaggio, e nel momento dell’evento soprannaturale aveva 12 anni. Viveva con il il fratello Giuseppe di 34 anni, con sua moglie Cecilia e con i cinque figli. Era una tessitrice, ma si ammalò per un susseguirsi di infermità.
La donna era ritenuta in fin di vita
Più volte era stata ritenuta in fin di vita, ricevendo ogni volta l’estrema unzione. Maddalena era una donna mite e timida, profondamente devota alla Madonna. Nello stare inchiodata a letto per più di un mese, sul suo corpo erano apparse ferite che assomigliavano alla lebbra.
In quella notte, alle due, la donna era nel letto e non poteva parlare. Una sua cara amica vegliava su di lei, e l’assisteva dormendole accanto nel letto. In quel frangente la donna si fermò a contemplare il ritratto della Madonna Addolorata che era posizionato sulla parete di fronte al letto.
Una luce vivissima entrò all’improvviso nella camera
Alle quattro di notte la donna vide una luce vivissima entrarle nella camera e illuminarla. Al centro, sempre più splendente, una Signora, posizionata davanti alla bassa spalliera del letto. Maddalena diede una gomitata all’amica per svegliarla. “Guarda che splendore! Guarda che splendore!”, le gridò.
La sua amica, Veronika, si alzò ma vide solamente la luce della lampada ad olio. La sola privilegiata da quella visione fu Maddalena. La Signora era vestita di bianco e portava un diadema d’oro tra i capelli. Nel vedere quella luce brillante si mise le mani davanti al viso e scoppiò in lacrime.
La Madonna di Philippsdorf l’aveva guarita
L’amica, a cui era stato chiesto di inginocchiarsi, capì subito cosa stava accadendo, e le tolse le mani dal volto. Subito la donna cominciò a recitare i primi due versetti del Magnificat. Allora la Madonna si rivolse a lei dicendole: “Figlia mia, da adesso sei guarita!”.
La veggente si alzò subito dopo, quando la Madonna era scomparsa. Constatò subito che ciò che aveva udito era realtà. La Madonna l’aveva appena guarita. “Ho strappato le mie bende piene di sangue, e sorprendentemente nel mio corpo non appariva nessuna ferita…”, disse Maddalena di fronte alla commissione episcopale.
Tutti videro il prodigio compiuto da Maria
Due giorni dopo tornò al lavoro e il 20 gennaio si recò nella vicina chiesa di Georgswalde per pregare. Tutta la popolazione, compreso il sindaco e la giunta, testimoniarono la sua guarigione, e ciò permise l’autorizzazione da parte del vescovo diocesano a recarsi a pregare in casa di Maddalena.
La stanza della veggente venne trasformata in cappella nel maggio del 1866, dal momento in cui Maddalena cominciò a dedicare tutta la sua vita al servizio di vecchi e ammalati. In onore di questo evento miracoloso venne anche costruita una chiesa neo-romanica, poi elevata a basilica minore da papa Leone XIII, in seguito dedicata a “Maria Aiuto dei cristiani”.
I miracoli continuarono numerosi per mano della Madonna
Ci furono numerosi miracoli legati alla devozione alla Madonna a Philippsdorf. Il cappellano don Francesco Storch compose ben undici fascicoli di grazie ricevute e guarigioni miracolose. Una su tutte accadde il 13 settembre 1886, a Kathenhof. Le gambe destinate a un piccolo erano destinate all’amputazione. La sua mamma avvolgeva ogni giorno le sue gambine in una stoffa di lino, che decise di deporre ai piedi della Madonna a Philippsdorf.
Poco dopo il bimbo avvertì una forte sensazione di calore. Dopo solamente tre giorni era completamente guarito. Quel bimbo da grande diventerà sacerdote missionario nella congregazione dei verbiti, in Olanda.
Francesco Gnagni