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Madonna di Roverano, 7 settembre: l’apparizione e il quadro miracoloso

Quello di Roverano, è tra i più noti santuari della Liguria, e lì è conservato il quadro miracoloso della Santissima Vergine Maria. 

Il quadro è un dono che la Madonna stessa ha lasciato il giorno dell’apparizione avvenuta sul colle di Roverano. 
Il giorno era sicuramente il 7 settembre, mentre per l’anno
e’ verosimile un arco di tempo che va dal 1350 al 1352.

Il santuario di Roverano sorge sulla collina omonima, ed è situato lungo la via Aurelia, a metà strada tra Sestri Levante e La Spezia. Ai piedi del colle, in località Termine di Roverano, si trova una cappella che sta a indicare la presenza del santuario, all’interno della quale è posto un altare con un quadro della Vergine. Un luogo che, soprattutto nei decenni scorsi, era meta di ristoro per i viandanti e i pellegrini che si recavano in pellegrinaggio a Roma.

La storia dell’apparizione a Roverano

I prati verdi del colle di Roverano costituivano un ottimo pascolo per il gregge dei pastori della zona. Abitualmente vi si recavano due povere pastorelle, assai devote alla Vergine, una delle quali muta fin dalla nascita.
Un giorno (era sicuramente il 7 settembre, mentre per l’anno
e’ verosimile un arco di tempo che va dal 1350 al 1352)
 mentre si riposavano ai piedi di un ulivo, improvvisamente apparve loro una bellissima signora.

Era la Vergine Santissima che con materna tenerezza calmò le pastorelle non poco turbate. E poi, rivolgendosi a quella muta disse:“Va, a chiamare il Parroco di L’Ago e digli che venga qui”. La fanciulla, fino ad allora muta, improvvisamente parlò e rispose :”Andrò”. Quindi si recò dal parroco e gli narrò dettagliatamente il prodigio. Il Sacerdote, assai emozionato, radunò la popolazione di L’Ago e si recò a Roverano. Giunti sul posto dell’Apparizione tutti speravano di vedere la Madonna, ma la visione era scomparsa.

Il quadro donato dalla Vergine

Un terzo prodigio si era frattanto verificato: dall’alta pianta dell’ulivo pendeva un quadro di legno con l’immagine della Vergine. Dopo aver sostato alquanto in preghiera il Parroco ordinò di trasportare il quadro a L’Ago. Quando il giorno dopo tutti i Laghesi si recarono in chiesa per pregare la prodigiosa immagine, questa era scomparsa.

Poiché tutte le ricerche furono vane, si pensò di andare a Roverano sul luogo dell’Apparizione: il quadro era di nuovo appeso all’ulivo. Si comprese allora che Maria Vergine voleva abitare sul Roverano. Circa la natura del quadro possiamo dire che è un bellissimo dipinto su legno, di scuola italo-bizantina, di cm. 80×70 circa: esso rappresenta la Madonna con Gesù Bambino in braccio e questo nell’atto di benedire.

La costruzione del santuario

Mentre il popolo di L’Ago si adoperava per costruire una Cappella sul Roverano, il quadro era custodito provvisoriamente in un padiglione.
Col passare degli anni la devozione alla Madonna aumentava e, ben presto, la Cappelletta non bastò più a contenere i numerosi fedeli. Si rese così necessaria la costruzione di un grande santuario che poté essere effettuata grazie alla generosità e degli abitanti di L’Ago e dei paesi vicini. Era il 13 giugno 1875 quando il quadro miracoloso poté essere collocato sopra l’attuale Altare Maggiore del nuovo Santuario.

La prodigiosa fioritura degli ulivi

La caratteristica propria del Santuario di Roverano consiste in un prodigio che si ripete dall’epoca dell’apparizione, e cioè nella fioritura degli ulivi alla vigilia della Natività di Maria. L’eccezionale fenomeno avviene ogni anno il 7 settembre dopo le funzioni religiose in onore della Beata Vergine. Ed è attestato da alcuni documenti del XVIII secolo che si trovano nell’archivio notarile di Sarzana.

Le grazie ricevute

Come ogni Santuario il Santuario di Roverano è fonte di grazie e di miracoli, alcuni dei quali, oltre che dalla tradizione, sono stati tramandati da documenti. Possiamo ricordare la vicenda del Viceré del Messico, il Conte Fuenclava che venne salvato dalla Madonna di Roverano mentre tentava di resistere all’aggressione di alcuni malandrini sulla strada del Bracco in una buia notte del 1748.

Altro straordinario fatto è quello riguardante il maggiordomo dell’Arcivescovo di Genova. Nel 1870 il maggiordomo si era dimenticato di consegnare all’Arcivescovo un ramoscello d’ulivo fiorito avuto in consegna dal custode del Santuario. Quando, dopo molti mesi, si riaprì la scatola contenente il ramoscello, questo aveva ancora i fiori freschi come come se fossero stati colti proprio allora.

Tra le tante guarigioni miracolose avvenute grazie all’intervento della Madonna di Roverano merita di essere ricordata quella di Domenica Ferrari, una povera donna di L’Ago costretta a rimanere inferma per la frattura di una gamba. La poveretta vedendo che tutte le cure erano inutili, un giorno prese le sue grucce e si trascinò, con molta fatica e dolore, fino al Santuario. Giunta davanti al quadro miracoloso si raccolse in devota preghiera e istantaneamente avvenne la guarigione.

Solenne incoronazione della Madonna

Agli inizi del 1900 si realizzò il sogno degli abitanti di L’Ago, cioè l’incoronazione della Madonna a Regina di Roverano. Si verificò allora una generosa gara tra gli abitanti dei vari paesi vicini per regalare denaro o gioielli per l’acquisto dell’aurea corona. Il 1 settembre 1901 iniziarono le feste in onore di Maria e si protrassero fino al giorno 8, Natività di Maria, e giorno dell’Incoronazione.

Simona Amabene

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Simona Amabene

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