La Madonna di San Gerardo nel Medioevo apparve due volte a dei pastori che stavano pascolando il gregge sulla sommità di una collina ricoperta di sambuchi.
La Vergine apparve proprio sopra il sambuco. Fu così che, in ricordo dell’evento e seguendo le richieste fatte dalla Madonna, su quello stesso luogo si edificò una cappellina, che presto divenne meta di numerosi pellegrinaggi. L’immagine di Maria venne ritrovata miracolosamente sotto terra. Negli anni si era conservata tra due lastre di marmo.
Nel 1401 Maria apparve a una contadina nota col nome di Caramari. La Madonna chiese alla donna di scavare sotto la quercia in cui la donna stava riposando, per la ragione che in quel punto si trovava la Sua Sua effige miracolosa.
All’inizio le ricerche non portarono ad alcun risultato. Superato però lo scoramento, gli scavi continuarono e il meraviglioso dipinto della Santa Vergine fu trovato dentro una cisterna. Alla Sacra Icona venne assegnato il titolo di Madre del Signore, Mater Domini. La devozione alla Madonna di Mater Domini crebbe rapidamente, anche grazie ai numerosi miracoli che si verificarono, dalla guarigione di ciechi alla liberazione di alcuni ossessi.
La Madonna assistette anche San Gerardo Maiella, conosciuto come il santo protettore delle madri e dei bambini in Italia e in gran parte d’Europa, che fece conoscere il culto alla Madonna di Mater Domini. Nelle diverse biografie del Santo viene riportato il grande amore che viveva in maniera intensa per la Madonna, al punto da fargli dire di essere “suo sposo”.
San Gerardo nacque a Muro Lucano, in provincia di Potenza, nel 1726. Figlio di un sarto, rimase orfano in giovane età. Trovò da ragazzo un impiego come apprendista, e in seguito diventò il cameriere del vescovo. Purtroppo, però, Gerardo era un po’ malaticcio, e non riusciva a portare avanti al meglio il proprio lavoro. Così un certo punto della sua vita decise di entrare in convento per farsi cappuccino. Anche lì, però, i frati non lo accettarono.
In preda alla disperazione, di fronte a tutte le strade che gli si chiudevano davanti, scappò via dalla madre. Provò a entrare nei Redentoristi. Questi finalmente lo accettarono. Tuttavia, decisero di impiegarlo nelle mansioni più umili. Lo consideravano nientemeno che un buono a nulla. Oltre alla scarsa considerazione che veniva in lui riposta, finì anche al centro di diversi attacchi. A un certo punto una donna disse a tutti che era la sua amante, nonostante si trattasse di una falsità.
Gerardo, ormai disperato, venne attaccato da tutti, anche se in seguitò la donna ritrattò le sue affermazioni. Arrivò alla morte neanche trentenne, da tisico, nel 1755. Poco prima di morire San Gerardo venne ospitato a Oliveto Citra, in provincia di Salerno, da una famiglia. In quel luogo il santo lasciò il suo fazzoletto, e mentre se ne andava una bambina lo rincorse per riportarglielo.
Gerardo rispose alla piccola che doveva tenerselo, perché un giorno le sarebbe servito. Passarono diversi anni, la bambina era ormai una donna sposata, ed era prossima al parto. Le sue condizioni però erano complicate, e i medici non pensavano che ce l’avrebbe fatta. In quel momento duro e drammatico, la donna si ricordò del fazzoletto di San Gerardo. Domandò così ai medici che glielo ponessero sulla pancia.
In quel momento i dolori cessarono all’improvviso e in maniera miracolosa, e la donna partorì senza complicazioni.
Giovanni Bernardi
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