Madonna di Tinos: mandò un segno prodigioso in mezzo alla tempesta

La Vergine fu ancòra di salvezza in più occasioni, quando uomini e donne rischiarono la vita nelle acque del mare e si rivolsero a lei per la salvezza. 

Madonna di Tinos
L’icona della Madonna di Tinos – photo web source

L’icona della Madonna Evangelístria, che sta a significare dell’Annunciazione, è popolarmente nominata anche Megalocharis, vale a dire la “Piena di grazia”. L’immagine era destinata ad una antica chiesa risalente ad un imprecisato periodo bizantino, ma venne incendiata e distrutta dagli Arabi Saraceni nel decimo secolo. L’icona rimase tuttavia intatta fino al giorno in cui venne ritrovata, nel lontano 1823.

L’icona della Madonna nel Santuario dell’Evangelístria

In questa Maria è raffigurata dentro una camera, in ginocchio e con il capo chino, intenta a pregare indossando un abito verde e giallo. Davanti a lei, un inginocchiatoio con un piccolo libro aperto su cui sono scritte le parole pronunciate dalla Vergine all’annuncio dell’Angelo. Mentre di fronte a lei l’Arcangelo Gabriele tiene in mano un giglio, simbolo di purezza.

Oggi trova nel Santuario dell’Evangelístria, centro di manifestazioni religiose e civili dell’Isola dell’Egeo, dove è letteralmente coperta dai numerosi ex-voto di quanti hanno ricevuto grandi benedizioni rivolgendosi a questa effige. Come anche la costruzione del Santuario è stata accompagnata da molti prodigi.

I prodigi che risalgono alla costruzione della chiesa

Durante l’edificazione della chiesa, infatti, si verificarono molti di quei prodigi oggi testimoniati dagli ex-voto esposti dai pellegrini che si sono recati nel Santuario. Tra questi, accadde che una nave battente bandiera inglese fu sbattuta da una furiosa tempesta che rischiò di mandarla a picco mentre si trovava nelle vicinanze di Tinos.

Il capitano chiese aiuto tenendo gli occhi rivolti al Santuario ancora in costruzione, e la sua promessa fu quella di contribuire alle spese dei lavori. Una volta pronunciato il voto, il battello fu finalmente salvo. L’indomani invece, una volta cessata la tempesta, la nave riuscì fortunatamente a dirigersi verso la costa e anche a raggiungerla. In questo modo permise ai marinai di offrire una significativa donazione al fine di costruire in un secondo momento la chiesa.

Il secondo miracolo che salvò una nave da una tempesta

Un secondo prodigio accadde ancora per il bene di una nave, e di quanti si trovavano a bordo, che era preda di una violenta tempesta che la gettò su di uno scoglio. Questo aprì ai fianchi della nave una grande crepa, con l’acqua che si espanse ovunque nell’imbarcazione. Tutta l’imbarcazione affidò le proprie speranze con tutte le forze alla Madre di Dio. Così avvenne all’istante il miracolo. L’entrata dell’acqua all’interno della nave si interruppe totalmente, anche se la tempesta continuava a infuriare.

In questo modo i marinai ebbero la fortunata possibilità di liberare l’imbarcazione dalla nave e di proseguire in salvezza il loro viaggio. Una volta arrivati al porto spagnolo, quando consegnarono il battello per la riparazione, videro che la fessura era stata bloccata da un pesce squalo gigante.

Altri prodigi toccarono a uomini di altre religioni

La vicenda li sbalordì talmente tanto che decisero di portare alla Madre di Dio di Tinos una replica in argento della stessa nave con la raffigurazione del pescecane intrappolato nello scafo. Ex voto che può essere visto con chiarezza ancora oggi all’interno del Santuario.

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Madonna di Tinos
Il santuario della Madonna di Tinos, nell’Isola dell’Egeo – photo web source

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Altri miracoli toccarono fedeli di altre religioni, come ad esempio un turco musulmano che era affetto da un male incurabile, e che andò nella chiesa per implorare l’aiuto della Vergine, che esaudì la sua preghiera guarendolo. L’uomo, in segno di riconoscenza, si occupò della costruzione di una magnifica fontana in marmo con getto d’acqua, dove si celebra il rito della benedizione dell’acqua nella festa del Battesimo di Cristo.

Giovanni Bernardi

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