La Madonna Eleùsa, detta anche Madonna di Vladimir, è una delle icone ortodosse più venerate in Russia. Protesse più volte Mosca e i russi dalle invasioni.
Il nome deriva dalla città russa di Vladimir, e nell’icona Maria viene rappresentata con Gesù Bambino in braccio, in quella tipologia iconografica che viene definita Eleusa, ovvero “Misericordiosa, Pietosa, Tenera”.
Gesù nell’effige si appoggia in maniera tenera sulle guance di Maria, che a sua volta viene però raffigurata con espressione pensosa e mesta. Quasi come se stesse già meditando la Passione del Figlio. Maria infatti viene definita tenera perché è intenta a scambiarsi gesti di affetto con il Figlio.
Una delle più famose icone della “Theotokos Eleusa” si può ammirare alla Galleria Tretiakov di Mosca. Nei secoli tuttavia sono state riprodotte numerosissime copie di questa icona, tra cui alcuni grandi capolavori.
Una particolare tradizione vuole che l’effigie sia stata dipinta dall’evangelista San Luca, considerato il primo pittore di icone. Si dice che abbia ritratto la Vergine quando era ancora in vita, secondo alcuni con numerosi ritratti. C’è chi parla di almeno settanta, altri sostengono invece che siano meno di una decina.
Secondo alcuni studiosi, invece, l’icona russa della Madonna Eleùsa risale al dodicesimo secolo e in particolare alla città di Costantinopoli. A averla affrescata sarebbe uno dei migliori artisti bizantini dell’epoca. Il Patriarca di Costantinopoli l’avrebbe poi donata al principe di Kiev e fondatore di Mosca, prima di essere collocata a Vishgorod.
In seguito il trono di Kiev passò al principe Andrej, detto Bogoljubskij, ovvero innamorato di Dio per via della devozione e dell’amore al Signore. A quel punto il principe portò con sé la sacra icona. Si narra che quando i cavalli che trainavano il carro in cui venne trasportata l’icona giunsero a Vladimir, decisero di non muoversi più.
Un segno che fu interpretato dal principe come la volontà divina di eleggere quella stessa città a capitale. Il nome, Vladimir, corrispondeva peraltro a quello del suo diretto antenato che scelse quella ortodossa come religione della Russia.
Nel quattordicesimo secolo arrivarono tuttavia le invasioni tartare, guidate da Tamerlano. La cattedrale della Dormizione venne saccheggiata e l’icona fu trasportata a Mosca. Per far ciò, si compì un viaggio di dieci giorni. Per celebrare l’arrivo solenne dell’icona si rinominarono le porte della città e venne fondato il monastero Sretensky.
Così da quel momento l’immagine venne posta nel Cremlino. Davanti ad essa si cominciò ad officiare una liturgia continua, giorno e notte, con costanti Te Deum e richieste di intercessione. In poco tempo l’armata di Tamerlano cadde sul campo e la città fu ben presto liberata.
Alla fine delle invasioni, l’icona venne collocata in maniera definitiva nella Cattedrale della Dormizione del Cremlino. Da quel giorno ha sempre accompagnato i momenti più importanti della storia moscovita. Dall’incoronazione di zar alle consacrazione dei patriarchi, la Madonna Eleùsa ha sempre sorvegliato sulla città e ha accolte le invocazioni che le sono state rivolte nei momenti di pericolo.
Si dice che quando nel 1941 Stalin ordinò di caricare l’icona su un aereo, in pochi giorni le truppe tedesche che si stavano avvicinando alla città indietreggiarono e presero la ritirata.
Giovanni Bernardi
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