La Vergine degli Emigranti di Florianopolis riporta a un’antica tradizione di memoria biblica, chi prega davanti alla sua scultura riceve benefici inenarrabili
Madonna degli Emigranti di Florianopolis – photo web source
La capitale dello Stato brasiliano di Santa Catarina si chiama Florianópolis ed è stata fondata nel 1726 col nome di Nossa Senhora do Desterro, in italiano Nostra Signora degli Emigranti. La traduzione letterale del termine indicava in realtà chi scappava dalla propria terra perché esiliato.
La fondazione della città della Madonna degli Emigranti
Nel 1894 la città venne rinominata in onore di Floriano Peixoto, il capo del governo che pose fine alla Rivoluzione Federalista. Oggi la città è invece conosciuta con il nome di Floripa, e a detta di molti indici viene considerata come la capitale brasiliana con la migliore qualità della vita e anche con il miglior indice di sviluppo umano.
A fondarla fu un cacciatore locale di nome Francisco Dias Velho di San Paolo, nel sud del Brasile il 17 febbraio 1673. L’uomo arrivò in quella terra insieme alla sua famiglia, ad alcuni brasiliani portoghesi, a centinaia di lavoratori indiani e a due gesuiti. In seguito al loro insediamento nacque la città di Florianópolis.
La benedizione della scultura che ricorda la Sacra Famiglia
Dalla piccola cappella, invece, nacque la maestosa Cattedrale oggi dedicata alla patrona della città, la Madonna degli Emigrati, che viene celebrata ogni anno il 17 febbraio. All’interno della Cattedrale si vede infatti una scultura in legno di tiglio, creata da un laboratorio tirolese italiano, che raffigura la Sacra Famiglia che migra verso l’Egitto.
Ciò in seguito l’avvertimento dell’angelo a San Giuseppe, che come riportato nella Bibbia lo avverte che Re Erode aveva intenzione di scovare e di uccidere il Bambino Gesù. La scultura venne poi benedetta il 30 maggio 1902. Alcune antiche tradizioni riportano di una pausa della Sacra Famiglia durante il loro lungo e doloroso viaggio, appoggiandosi su di un albero di palma.
LEGGI ANCHE: Madonna che Allatta: la profezia che si realizzò molti secoli dopo
Il riparo in Egitto della Sacra Famiglia e la supplica del Buon Ladrone
Si disse che la Sacra Famiglia venne attaccata dai ladri, ma questi non fecero loro alcun male, in particolare per un brigante che pregò con tutte le forze i compagni di risparmiarli. Si disse anche che questo stesso brigante divenne in seguito il buon ladrone, che morì sulla croce accanto al Signore e che in seguito verrà ricordato con il nome di San Dismas.
Pare che una volta arrivata in Egitto la Sacra Famiglia si stabilì nella città di Heliopolis, in una piccola grotta, all’altezza di un insediamento ebraico. Lì trascorse alcuni mesi fino a che non si diffuse la notizia della morte di Erode. A quel punto, sempre secondo questa antica tradizione popolare diffusa nell’area dell’antico Egitto, l’angelo del Signore riapparve a san Giuseppe.
LEGGI ANCHE: Regina degli Apostoli: l’immagine riappare dopo il nascondimento
La statua che ricorda il compimento dell’antica profezia biblica
In questa occasione, l’Angelo avvisò Giuseppe che si era fatta ora di tornare a casa. All’epoca la Palestina era passata in mano al nuovo re Archelao. Questo fece prendere a Giuseppe la decisione di fermarsi in Galilea. Così si trasferirono nella città di Nazareth e in questo modo ebbe a compiersi l’antica profezia.
Oggi entrando in visita nella Cattedrale di Florianopolis si viene colpiti in maniera prevalente dalla scultura della Madonna degli Emigranti, posta su un altare laterale, dove vengono rappresentati San Giuseppe che tira l’asino sul quale si trova la Santa Vergine Maria con in braccio il Bambino Gesù. Molte furono le grazie di cui beneficiarono uomini e donne che nei secoli rivolsero le loro preghiere alla Vergine chinandosi di fronte a questa scultura venerata.
Giovanni Bernardi