La Madonna di Gibilmanna apparve a un frate dando vita a una catena di eventi miracolosi giunti fino ad oggi, che permisero di benedire questo territorio.
Nel giorno della domenica di Pasqua del 5 aprile 1534 accadde un fatto molto particolare. Una nave, che stava trasportando la statua della Madonna con bambino, si trovò costretta a rifugiarsi da una tempesta nei pressi del borgo di Castello di Roccella.
Pare che la Vergine apparve a un frate cappuccino che ha vissuto in Gibilmanna, consegnandogli un messaggio ben preciso. La Madonna, durante l’apparizione, gli disse di andare a prendere la statua avvolta con una coperta di lana, e in seguito di costruire un santuario a Lei dedicato.
Fu allora che la statua venne caricata su un carro trainato da buoi. Questi ultimi però, che erano stati lasciati in libertà, dopo giorni di viaggio si fermarono nel promontorio che sovrasta Cefalù. Si tratta del luogo in cui sorgerà il Santuario della Madonna di Gibilmanna.
Non fu l’unico evento miracoloso legato a questo straordinario santuario. Correva l’anno 1576, quando padre Sebastiano Maio di Gratteri stava normalmente celebrando una Messa, nell’antica chiesetta. In quella data il sacerdote ebbe un’apparizione di Gesù, che lo invitò a dipingerlo proprio nello stesso modo in cui lo vedeva.
Padre Sebastiano, letteralmente sconvolto dall’accaduto, si ingegnò e riuscì e rimediare i colori di cui aveva bisogno dalle piante pestate presenti nel territorio. Fu allora che dipinse il quadro che gli era stato richiesto durante l’apparizione. Dipinto che si trova attualmente ancora esposto all’interno del Santuario.
Padre Sebastiano Maio era un frate dei Minori Osservanti e passò alla storia come il fondatore della comunità cappuccina del Santuario di Gibilmanna. Nel convento abitava però anche l’eremita Giuliano de Placia da Misilmeri. Si narra che la sua cella fosse stata ricavata all’interno di tronco di un castagno.
Padre Sigismondo da Pollina in seguito, nel 1619, venne eletto guardiano del convento e si decise di costruire una nuova chiesa al posto dell’antica cappella benedettina, insufficiente a contenere i pellegrini, che arrivavano numerosi dopo la notizia dell’accadimento miracoloso.
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La venerata immagine della Madonna con Bambino, un affresco in stile bizantino dell’antica cappella benedettina, fu trasferita nella nuova chiesa, distaccata e inserita nel muro della cappella della Madonna. Lì vi furono trasferiti anche la statua della Vergine e l’antico Crocefisso che parlò a Padre Sebastiano.
Giovanni Bernardi
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