La Madonna di Gozo si presentò alla donna incredula in un luogo che era stato totalmente abbandonato. Quando sentì le parole del suo amico, però, capì tutto.
L’Assunta nell’isoletta di Gozo, vicino a Malta, era venerata nella cappella detta Ta’ Pinu fin dal lontano 1545. Purtroppo però nel tempo quella cappella cadde nell’oblio. Nel 1883 accadde a una contadinella il fatto miracoloso. Si chiamava Carmela Grina, e la donna sentì a un tratto, passando nei pressi della chiesa, una voca femminile che proveniva dalla cappella abbandonata. Questa le stava avanzando una richiesta molto specifica: recitare tre Avemaria.
“Vieni, vieni”, le diceva in un primo momento. Carmela, spaventata, provò a fuggire, ma la voce si fece più insistente, dicendole di non andarsene perché sarebbe passato un altro anno prima che potesse far ritorno nello stesso luogo. Così si arrese ed entrò dentro la cappella. “Recita tre Ave Maria, in onore dei tre giorni che il mio corpo è rimasto chiuso nella tomba”, disse la voce. Fu quello che Carmela fece prima di tornare a casa. Si ammalò poco dopo e fu costretta a rimanere a letto per più di un anno come la voce le aveva predetto.
Due anni dopo, però, donna raccontò la vicenda a un suo amico, Francesco Portelli, che a sua volta le rivelò che lo stesso fatto prodigioso era accaduto anche a lui. Francesco spiegò di di aver avuto un’esperienza molto simile con la stessa voce femminile che gli disse di pregare per le piaghe nascoste di Gesù.
Subito dopo la manifestazione mariana avvenuta all’uomo, sua madre si riprese da una brutta malattia che l’affliggeva. Ben presto la notizia si sparse in tutto il paese e la Curia decise di organizzare un’inchiesta canonica. Da allora però cominciarono anche numerosi sia i pellegrinaggi che i miracoli.
Così accadde che la piccola e antica cappella divenne presto un santuario. Dopo aver consultato i due testimoni, il vescovo del luogo prese infatti la decisione di trasformare la chiesa del villaggio di Gharb in un santuario dedicato alla Madonna. La stessa devozione alla Madonna di Ta’ Pinu permise poi alla città di Gozo di scampare da un’epidemia di colera nel 1887. Dopo quest’ultima vicenda il culto si rafforzò ancora di più.
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L’edificazione del santuario in stile romanico-bizantino iniziò nel 1920, e da allora sono molti i miracolati. Non a caso, all’interno della chiesa è possibile osservare un’impressionante collezione di ex voto, costituiti da foto e oggetti vari di persone che hanno ottenuto la guarigione. La consacrazione avvenne nel 1931 mentre l’immagine mariana fu incoronata quattro anni più tardi. Oggi è uno dei luoghi di pellegrinaggio più frequentati dell’arcipelago maltese.
Giovanni Bernardi
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