La Madonna delle Grazie di Pennabilli fu al centro di innumerevoli eventi prodigiosi, due dei quali si ripeterono nella stessa data a distanza di alcuni anni.
Nella notte del 23 Febbraio 1517 la venerata immagine di Maria apparve circondata di luce al di sopra delle mura cittadine. In quella occasione, un forte esercito della famiglia dei Medici di Firenze si era accampato sotto le rocche della città, ed era deciso ad espugnarle. Le milizie fiorentine, che si trovavano in città ed erano pienamente intenzionate a devastarla.
Maria salva il popolo dalla cruenta battaglia
La battaglia fu molto cruenta, e mentre i soldati difendevano le mura tutto il resto della popolazione, dalle donne ai bambini o gli anziani, si trovavano in preghiera davanti all’altare della Vergine, per implorare la sua intercessione in loro aiuto.
Fu così che arrivò il prodigio. La Madonna apparve sul roccione in raggiante splendore. Di fronte a questa vista miracolosa le armate medicee furono improvvisamente colte da terrore. In pochi secondi si precipitarono in ritirata. Così la città fu salva.
Il prodigio si replicò esattamente cinque anni dopo
La Provvidenza volle che lo stesso giorno di cinque anni dopo, il 23 Febbraio 1522, il prodigio si replicò. Le stesse truppe d’assalto erano infatti da poco tornate in città ancor più numerose, con l’intenzione di fare capitolare la città e la rocca. Il Duca di Urbino, che aveva constatato la situazione di forte minoranza, invitò la popolazione ad abbandonare la città, e lui stesso si rifugiò nella rocca di Sassocorvaro.
Tutta la cittadinanza locale fuggì, ad eccezione di quattordici soldati valori. Giunta l’alba, alcuni di essi scesero per trattare la resa, che i nemici accettarono a patto che gli stessi soldati si consegnassero come ostaggi.
Un bagliore improvviso apparve nuovamente nel cielo
Di fronte a questa richiesta, i soldati si ritirarono per decidere. Ma la notte stessa, mentre i nemici avevano circondato le mura per penetrare all’interno del castello, nel cielo apparve un nuovo bagliore, in mezzo a cui si presentò la Vergine Maria con in braccio il Figlio Gesù, tra un esercito di angeli. La città fu nuovamente salva.
Da allora la devozione alla Vergine delle Grazie, venerata in modo particolare all’interno dell’antica chiesa di San Cristoforo, crebbe a dismisura e fu al centro di numerosi importanti eventi a favore della cittadina e dei fedeli. Nel corso dei secoli, fino ai giorni nostri, furono numerose le situazioni in cui la Vergine aiutò la popolazione di fronte a mali e insidie.
LEGGI ANCHE: Santuario Madonna delle Grazie di Pennabilli: dove il nemico fu cacciato
I prodigi proseguirono fino alla seconda guerra mondiale
Fino alla seconda guerra mondiale, quando nel giugno 1944 la popolazione implorò l’aiuto della Vergine per impedire l’evacuazione dalla città che era stata ordinata da parte del comando tedesco. Ordine che fu revocato grazie all’intercessione di Maria. Lo stesso anno, mentre l’esercito era in ritirata minò tutti i ponti strategici del territorio, al fine di farli saltare e di isolare le vie di comunicazione.
Anche in quella occasione tutti gli abitanti del paese si ritrovarono ancora davanti alla Vergine delle Grazie e vi fecero un voto solenne, promettendo di restaurare il santuario e di dedicarlo alla Regina del Montefeltro.
LEGGI ANCHE: Preghiera alla Madonna delle Grazie di Pennabilli che ricorre oggi
I numerosi miracoli dovuti alla Madonna delle Grazie di Pennabilli
Tuttavia già nei secoli precedenti ci furono numerosi miracoli a cui il popolo assistette. Ad esempio il 20 marzo 1489 il popolo vide l’immagine della Vergine delle Grazie versar lacrime dall’occhio destro.
I testimoni del miracoloso evento furono numerosi e rimasero del tutto sbalorditi. In poco tempo tutti vennero a conoscenza del miracolo. I primi giunti sul luogo tentarono di asciugare le lacrime della Vergine con dei panni. Tuttavia fin da subito videro che le lacrime si rinnovavano continuamente agli occhi di Maria.
LEGGI ANCHE: Regina degli Apostoli: l’immagine riappare dopo il nascondimento
Le cronache dell’epoca le descrivono come perle di rugiada sui fiori che scorrono sule gote candide di Maria, lasciandovi un segno ancora oggi visibile, di cui generazioni di fedeli e di pellegrini ebbero la fortuna di vederli.
Giovanni Bernardi