La Madonna delle Grondici protegge la popolazione di Tavernelle di Panicale fin dal giorno in cui un evento miracoloso segnò la storia di questa devozione.
Il santuario che la ospita fu infatti eretto per ricordare la resurrezione di un bambino. Con il tempo però non è mai venuto meno il ruolo di santuario della fecondità, e ancora oggi le mamme ricorrono all’immagine taumaturga per chiedere la grazia per i loro figli.
Era tuttavia in questo luogo che venivano portati i bambini morti senza battesimo, per richiamarli in una resurrezione temporanea al fine di amministrare il sacramento del battesimo ed avere una degna sepoltura.
Da questo viene l’appellativo “Grondici” che deriva da “suggrunda”, che sta a significare una gronda o una tettoia che i Romani indicavano come sepolcro per i bambini minori di quaranta giorni di vita.
Il santuario fu eretto con le offerte dei devoti e dei fedeli sopra un’edicola mariana. In quel luogo i genitori avevano portato il proprio figlio, che era morto soffocato subito dopo la nascita. Chiesero il miracolo della resurrezione.
Dopo il miracolo, si decise di costruire il santuario, inizialmente piccolo, e all’interno doveva trovarsi una prima immagine votiva di Maria Vergine. Nel tempo, con il crescere del culto l’immagine venne sostituita a una nuova e più grande, che ritraeva una Maestà con in braccio il bambino Gesù, stretti tra i santi Sebastiano e Rocco, quest’ultimo venerato all’interno del santuario.
Il dipinto è un gonfalone processionale a tempera su tela, datato 31 gennaio 1495 eseguito da un pittore tedesco, Gregorio Gregori “Theotonicus”, residente nell’allora Castel della Pieve, che fuse lo stile germanico con la scuola umbra.
La tela rappresenta una Madonna in trono con Bambino benedicente, tra i Santi Sebastiano e Rocco, nella fascia inferiore della predella è raffigurata la miracolosa resurrezione di un neonato, così da compendiare iconograficamente le vicende devozionali del Santuario.
La Madonna siede su un trono marmoreo ed indossa un velo azzurro che dal capo scende fino ai piedi ed una veste purpurea.
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I suoi fianchi sono stretti da una fascia del puerperio, fermata sul davanti da un nodo sacro.
La Madonna regge delicatamente il Bambino, aureolato e in atto di benedire con la destra, con entrambe le mani, due angeli mesti ed oranti le stanno accanto, a destra San Sebastiano, legato ad una colonna marmorea con base e capitello, era fitto da cinque frecce.
A sinistra compare san Rocco, in veste di pellegrino, con la mano sinistra appoggiata al bordone. Sull’immagine viene indicata la data del 31 gennaio. La presenza di San Rocco e San Sebastiano, protettori contro la peste, sottolinea il ruolo del santuario in quell’epoca, soprattutto durante l’epidemia che flagellò la regione proprio nel 1495.
In seguito il santuario della Madonna delle Grondici divenne “multi-terapeutico”, ma rimase sempre anche il santuario della fertilità, tanto che ancora oggi vi ricorrono le donne sterili e le madri che hanno bisogno di protezione per i loro figli.
Giovanni Bernardi
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