La Madonna di La Salette ha condiviso con due giovani dei terrificanti segreti contenenti delle profezie sul destino della Chiesa.
La storia di questa apparizione Mariana e delle profezie è intricata e controversa: scopriamo qual è.
L’apparizione della Madonna di La Salette
Il 19 settembre del 1846, in un piccolo villaggio delle Rhône-Alpes (La Salette), due figli di allevatori videro una donna che piangeva poggiata su dei sassi mentre conducevano la mandria di mucche al pascolo. La donna era vestita come le abitanti del paesino alpino, ma presentava delle caratteristiche peculiari: ai suoi piedi c’era una pensante catena ed al collo portava un grosso crocifisso che emetteva una luce intensa.
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I bambini erano intimoriti da quella visione, ma la donna d’improvviso si alzò in piedi e disse ai due pastorelli Melania e Massimino di non aver timore poiché doveva loro consegnare un messaggio per tutto il popolo francese: le bestemmie e i peccati degli abitanti avrebbero avuto conseguenze nefaste per tutta la popolazione e presto Gesù avrebbe inviato una punizione per questi peccati.
Il Messaggio
“Avvicinatevi, figli miei non temete: sono qui per annunciarvi un grande messaggio. Se il mio popolo non vuole sottomettersi, sono costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio. Esso è così forte e pesante che non posso più sostenerlo. Coloro che conducono i carri non fanno che bestemmiare il Nome di mio Figlio. Queste sono le due cose che appesantiscono tanto il braccio di mio Figlio. Se il raccolto si guasta, la colpa è vostra. Ve l’avevo dimostrato l’anno passato con le patate: voi non ci avete fatto caso. Anzi, quando ne trovavate di guaste, bestemmiavate il Nome di mio Figlio.
Esse continueranno a marcire e quest’anno, a Natale, non ve ne saranno più. Se avete del grano, non seminatelo. Quello seminato sarà mangiato dagli insetti e quello che verrà cadrà in polvere quando lo batterete. Sopraggiungerà una grande carestia. Prima di essa, i fanciulli sotto i sette anni saranno colti da tremito e morranno tra le braccia di coloro che li terranno. Gli altri faranno penitenza con la carestia. Le noci si guasteranno e l’uva marcirà. Se si convertono, le pietre e le rocce si muteranno in mucchi di grano e le patate nasceranno da sole nei campi. Fate la vostra preghiera, figli miei?”.
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Prima di svanire la donna, identificatasi come la Beata Vergine, consegnò a ciascuno dei bambini un segreto. I segreti vennero consegnati solo in seguito alla diocesi francese su richiesta speciale del cardinale Bonald, allora Arcivescovo di Lione. Inizialmente, infatti, nessuno credette alle parole dei due bambini, ma la profezia sul raccolto si avverò esattamente come aveva preannunciato la Beata Vergine: quell’anno un fungo della famiglia Phytophthora infestans aveva colpito i raccolti di patate non solo a La Salette ma in tutta l’Europa, causando una devastante carestia. Fu al termine della carestia, il 7 luglio del 1847, che il vescovo di Grenoble, monsignor Filiberto de Bruillard, chiese ai cardinali Russelot e Berthier di indagare sull’apparizione.
L’indagine, l’oblio ed il ritrovamento
L’indagine si concluse il 15 ottobre dello stesso anno, il mese successivo il fenomeno venne posto sotto esame di 16 esperti che con una votazione di 15 a 1 approvarono la relazione. L’unico a dissentire fu il vescovo di Lione Bonald, il quale era convinto che l’apparizione fosse un inganno. Dubbioso, parla con i due ragazzi e chiede loro di rivelargli i segreti millantando un permesso speciale del Papa. Conosciuti e trascritti i segreti Bonald cambia idea e nel 1951 consegna relazione e segreti a Papa Pio IX, il quale per il quinto anniversario dell’apparizione autorizza il culto di La Salette.
Ciò nonostante il destino dei segreti ebbe una sorte burrascosa, con il passare del tempo si diffuse una corrente di pensiero avversa: in molti pensavano che la veridicità dei documenti fosse stata inficiata dalle pressioni di alcune personalità appartenenti alla diocesi francese e, per tanto, che i segreti non fossero il reale messaggio della Madonna. Così nel 1923, il testo venne iscritto nel registro dei libri proibiti. Solo nel 1999 i testi vengono scovati dall’abate Michel Corteville durante una ricerca negli archivi Vaticani per una tesi su La Salette.
Luca Scapatello