La Madonna dei Miracoli di Corbetta fu all’origine di un fatto a dir poco unico nella storia delle apparizioni mariane, che lasciò i tre bimbi letteralmente sconvolti.
L’origine di questa devozione è a dir poco sensazione, e riporta a un miracolo che è sostenuto dai dati storici, e che riguarda quanto avvenuto a tre ragazzetti che stavano giocando in una piazzetta, come consono alla loro età. I ragazzi sono ben identificabili: Cesare dello Stampino, Antonio della Torre ed il fratello Giovanni Angelo, di dieci anni, sordomuto dalla nascita, chiamato familiarmente Navello.
Sulla facciata della chiesetta di San Nicola vi era dipinta una bell’immagine della Madonna, seduta in trono, con in grembo il Bambino Gesù. Mentre i bambini, sereni e spensierati come accade per tutti i bimbi della loro età, stavano divertendosi tra loro, si avverte all’improvviso un grido.
“Il Bambino! La Madonna!”. Il gioco di tutti si interrompe, attirando l’attenzione collettiva. Fu Giovanni Giovanni ad accorgersi per primo del fatto, a dir poco incredibile, che Gesù Bambino è sceso sulla piazza a giocare con loro. Le cronache dell’epoca lo riportano chiaramente.
“Il Bambino Gesù sfugge dal braccio della Madonna e scende in piazza a giocare con tre suoi coetanei. È capitato il 17 aprile 1555, primo giovedì dopo Pasqua, a Corbetta, una cittadina elegante, anche per la presenza di numerose ville patrizie, ad una ventina di chilometri da Milano sulla strada verso Vigevano”.
La meraviglia di Giovanni si trasforma in un urlo di gioia, e in quel momento riacquista l’uso della parola. Gesù aveva lasciato il quadro ed era sceso in piazza per osservare, compiaciuto, i tre ragazzi giocare. Persino la Madonna, sorpresa, si era accorta della fuga del Bambino ed era scesa anche lei sulla piazza a riprenderlo, come una buona mamma.
I ragazzi caddero letteralmente in uno stupore totale, lasciano il gioco e corrono a raccontare il fatto ai genitori. La notizia si diffonde a tutto il Paese in un batter d’occhio. Tuttavia, quella che sembrava una vera e propria fantasia dei ragazzi aveva dalla sua parte una prova inconfutabile. Il giovane Navello, che prima era muto e sordo, ora parla speditamente.
Si trattò del primo miracolo di una lunga serie. Solamente negli ottanta giorni che seguirono questo fatto miracoloso se ne contarono almeno una cinquantina. Di alcuni di questi si ricordano anche i nomi dei miracolati. Come Serafino Barchetto il 20 aprile, Beltramina Marcotti il 21, Pietro da Siena il 22, Tommaso Ferrario, a cui hanno fatto seguito moltissimi altri.
Non a caso, da allora la Madonna di Corbetta prese il nome di Madonna dei miracoli. Nell’anno successivo, 1556, il Capitolo dei Canonici decise la costruzione di un Santuario, per accogliere i numerosi pellegrini e per proteggere il dipinto esposto alle intemperie. Venne anche nominata una commissione che ne segua i lavori, che però procedettero a rilento a causa del fatto che quelli erano anni a dir poco calamitosi.
LEGGI ANCHE: Madonna dei Miracoli di Lucca: il sacrilegio spezzò il braccio dell’uomo
Ci fu infatti presto l’arrivo della terribile pestilenza ricordata dal Manzoni ne “I promessi Sposi”, contornata dalle numerose guerre d’invasione. Nel 1560, tuttavia, la Curia Romana inizia il processo per l’esame sull’autenticità dell’Apparizione. Solamente nel 1562, su richiesta del giovane Cardinale San Carlo Borromeo, il Papa Pio IV concesse l’indulgenza plenaria in forma di Giubileo. Da lì in poi nota come il famoso “Perdono di Corbetta”.
Giovanni Bernardi
Per omaggiare San Clemente c'è una buonissima torta inglese tradizionale e gustosa da preparare: è…
Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…
In molti si chiedono se Padre Pio avesse una devozione verso le anime sante del…
Tra i primi pontefici della Chiesa, san Clemente, che si ricorda oggi 23 novembre, fu…
Meditiamo il Vangelo del 23 Novembre 2024, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla…
Il Sabato è il giorno della devozione alla Beata Vergine Maria. Offriamo questo nuovo giorno…