La Madonna salvò la popolazione di Macerata dalla terribile peste del 1447, dopo che il popolo le fece un voto, sancito dalle istituzioni comunali.
La protettrice di Macerata viene venerata nel santuario eretto nel 1447, che settecento fu ricostruito dal celebre Vanvitelli.
La peste si era già manifestata nel 1374, dando origine al primo voto pubblico che portò alla costruzione da parte della della comunità di un altare in onore della Vergine nella chiesa cattedrale. Poi la peste tornò nel 1391, nel 1399 e nel 1430. Fino al ritorno con grande violenza quindici anni dopo, nel 1447.
In quell’anno la forte pestilenza sconvolse tutta la penisola. Il popolo di Macerata, già decimato dall’epidemia mortale, fece così un voto solenne alla Madonna. Promise alla Vergine di erigere una cappella in un solo giorno se gli avesse fatto la grazia di scampare al male che si stava diffondendo ovunque.
I provvedimenti igienico-sanitari per la prevenzione e la cura del terribile male furono numerosi, ma non servirono a nulla. Si scelsero due medici stabili incaricati di affrontare l’epidemia, si ricostruì l’ospedale del mercato, “acciò che lo altissimo Dio se digne per sua misericordia e pietà levare via questa mortale peste“, come ricorda Mons. Domenico Foglia nell’introduzione del libro “Sub tuum praesidium. Il santuario della Madonna della Misericordia a Macerata”.
A quel punto le istituzioni cittadine, dalla magistratura al Consiglio di Credenza, approvarono il voto e lo ufficializzarono con una delibera apposita il 3 agosto di quello stesso anno. La Madonna, miracolosamente, rispose ben presto all’appello dell’intera cittadinanza. Così il popolo il 15 agosto stesso, giorno dell’Assunta, iniziò i lavori per la costruzione del luogo di culto.
Tutti parteciparono all’opera di costruzione della chiesa, dai nobili ai garzoni fino ai briganti, senza alcuna distinzione di età, ceto sociale o altro. Effettivamente, in sole 24 ore la Cappella venne costruita. Si decise allora di dedicarla alla Vergine Madre di Misericordia, che era uno degli appellativi già presenti nelle Litanie Lauretane.
Mezzo secolo dopo, nel 1497, la piccola cappella fu ampliata e diventò a tutti gli effetti una chiesa. Giunti al 1721, infine, la splendida immagine della Madonna, dipinta da un pittore di scuola veneta rimasto ignoto , fu incoronata solennemente. Tutto il popolo chiese a gran voce di fare diventare la chiesa un santuario.
Un nobile locale allora si fece carico di questo desiderio, e in quanto molto devoto alla Vergine fece costruire il Santuario. Il celebre architetto Vanvitelli, uno dei maggiori interpreti del periodo del Rococò e del Classicismo, finì l’opera nel 1741. Purtroppo, durante l’epoca napoleonica, i francesi devastarono il Santuario, poi ricostruito.
Giovanni Bernardi
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