La Madonna di Monsummano si manifestò a una donna che per distrazione aveva abbandonato il suo gregge: è l’inizio di una serie di prodigi giunti fino a oggi.
L’evento miracoloso riporta al 9 giugno 1573, quando una pastorella di nome Jacopina Mariotti si fermò a pregare la Madonna dipinta in una “margine”, come peraltro era solita fare. Con il termine molto diffuso in Toscana di “margine” si indica un’immagine sacra sorta in margine a una via, provvista di un altare e coperta da un tetto per dare conforto e ricetto ai viandanti.
Tornata innanzi la donna vide a un tratto un evento strano
In quel momento, tuttavia, la giovane si dimenticò di vigilare il suo gregge, e nel momento in cui si rialzò per andare a casa non trovò più le sue pecore così, piangendo. Quando tornò ai piedi di Maria, sconvolta per il dolore e per la paura, con fiducia chiese la grazia di ritrovarle. In quel momento, la pastorella vide l’immagine animarsi. Apparve di fronte a lei la Madonna che mosse gli occhi e, stendendo la mano, le indicò dove era riunito il gregge.
La ragazza riferì tutto al rettore di San Niccola che la Vergine le chiese di costruire una chiesa nel luogo in cui era stata eretta la “margine” con la sua immagine. La notizia presto si diffuse molto e arrivarono molte persone, anche dai paesi vicini, per venerare la Madonna di Monsummano. Intorno all’immagine fu presto costruito un tabernacolo e da allora ogni anno, il 9 giugno, per decisione della comunità locale la popolazione di Monsummano vi si recava in processione.
Un secondo prodigio accadde dopo alcuni anni a un uomo che si pentì
Il 10 giugno 1602 passò a cavallo davanti al tabernacolo il fattore del Granduca di Toscana, Pietro Fanciullacci. In quel momento vide un gruppo di persone raccolte in preghiera si mise a deriderle per la loro fede. Pochi secondi più tardi l’uomo si pentì della sua incredulità, tornò all’immagine della Madonna e cominciò a supplicarla. Di fronte al suo pentimento, la Madonna gli restituì la vista.
LEGGI ANCHE: Madonna della Quercia di Conflenti: i numerosi miracoli vinsero l’incredulità
Da quel momento in poi, per l’uomo iniziò una vita di grande devozione a Maria, che testimoniò anche con una operosa collaborazione per la costruzione del santuario. Quella stessa estate fu poi particolarmente rovente, visto che non pioveva da mesi, e pian piano la terra era diventata del tutto asciutta. Nella mattina del 7 luglio, di fronte all’immagine della Madonna, si stava celebrando la Messa, e fu lì che accadde un altro miracolo.
LEGGI ANCHE: Madonna della Lettera di Messina: l’incredibile testo scritto dalla Vergine
D’un tratto, infatti, sgorgò una sorgente d’acqua dal suolo, distante una ventina di metri dal tabernacolo con l’immagine di Maria. Si trattava di un’acqua molto buona, fresca e chiara. Tutti i presenti, compresi i sacerdoti, ne bevvero e rapidamente si sparse la voce del miracolo. Fu da questo evento che l’immagine di Maria venne in seguito rinominata della “Madonna della fonte nuova”.
Giovanni Bernardi