La Madonna esaudì le preghiera di due donne che chiedevano la liberazione dal demonio delle loro figliolette, Caterina e Angela, apparendo loro e guarendole.
Caterina e Angela infatti erano due bambine che nel 1594 avevano rispettivamente di 10 e 7 anni. Un giorno i genitori delle due povere bambine si accorsero che, dolorosamente, le due erano state invasate dal demonio.
Le figlie indemoniate e la visita delle madri all’esorcista
Le loro madri decisero allora di prendere il problema di petto, e si rivolsero a un’esorcista di Morbio, don Gaspare Barberini, per chiedere la sua benedizione. Don Gaspare, sacerdote che godeva di particolari carismi, era vice-parroco di Balerna, in quanto Morbio diventerà parrocchia solamente nel 1777.
Il 29 luglio 1594, un venerdì, le due fanciulle raggiunsero il colle di Morbio, dove anticamente sorgeva un castello. Cercarono il sacerdote ma non lo trovarono. Don Gaspare era infatti sceso a Cernobbio per la festa di Santa Marta.
Il parroco non venne trovato, allora di diressero nella grotta
Le due donne, già stanche per il viaggio, videro assalirsi da tristezza e delusione, e non restava loro altra possibilità che quella di aspettare. Fra i ruderi dell’antico castello, tuttavia, c’erano le rovine del vecchio oratorio. Sul muro rovinato e cadente, posto dentro una piccola grotta, vi era dipinto l’affresco rappresentante la Vergine che allattava il suo Figlio Gesù.
Le donne decisero di recarsi in quella grotta, all’interno della quale era stata posta l’antica immagine della Madonna. Una volta entrate, si misero a pregare intensamente e con grande fede, conducendo le due figlie davanti all’immagine. Le bambine però, in preda alla possessione demoniaca, cominciarono a dare in escandescenza. Bestemmie, sputi e grida oscene si riversavano, dalle due povere bambine, contro la Vergine.
Il miracolo della Vergine dei Miracoli di Morbio
Le donne, affrante e dispiaciute, non si scoraggiarono. Mentre ripulivano l’immagine della Vergine dalle ragnatele e dalle erbacce, continuavano a pregare con intensità e devozione. A un certo punto, si accorsero che una delle due bambine, Angela, di colpo svenne. Mentre l’altra bambina più grande, Caterina, improvvisamente fu rinsavita.
Fu così che avvenne il miracolo. In quel momento apparve a loro la Vergine, e quelle due povere creature semplici e innocenti furono salvate. Maria chiese di erigere in quello stesso luogo una chiesa a lei dedicata. In seguito alla vicenda ci fu un’inchiesta vescovile, e la liberazione delle bambine dalla possessione demoniaca venne appurata dalla Chiesa. Fu così che in seguito sorse l’attuale Santuario di Morbio inferiore.
I tre messaggi che la Vergine lasciò alla giovane Caterina
Durante il processo sulla manifestazione di Santa Maria dei Miracoli, infatti, che ebbe luogo il 5 agosto 1594, la piccola Caterina riferì che la Madonna le aveva lasciato un triplice messaggio. Il primo, che “avvisasse che si facesse refare quel luogo e che su gli si dicesse Messa”. Il secondo, che i fedeli avrebbero dovuto “dire 15 Pater Noster e 15 Ave Maria per i 15 misteri della vita, passione, morte e resurrezione del Signore”.
Maria, secondo quanto riportò la piccola, le lasciò infine un terzo messaggio, in cui le chiese di farsi Cappuccina. Caterina le promise che avrebbe risposto alla sua richiesta. Il Santuario venne elevato al rango di Basilica minore nel 1990 da Papa Giovanni Paolo II, e il miracolo è ricordato ogni anno in occasione della festa patronale del 29 luglio.
Preghiera alla Madonna dei Miracoli
“O Madre di Dio, Maria dei Miracoli, col manifestarti prodigiosamente in questa tua Immagine eleggesti questo luogo a trono di tua misericordia. Luogo privilegiato donde diffondi i tuoi favori e le tue benedizioni.
E già molti e molti infelici hanno qui trovato rimedio alle loro infermità spirituali e corporali. Noi veniamo pieni di fiducia ai piedi di questa tua Immagine ad implorare la tua materna protezione.
Tu conosci i nostri bisogni, le nostre pene, le nostre sofferenze. Rivolgi l’ occhio propizio sopra di noi e intercedi dal Cuore del tuo Figlio Gesù quanto ti domandiamo.
Esaudisci, o Madre di grazia, le nostre umili preghiere e, ricolmi dei tuoi benefici,
ci sforzeremo di esserti grati in vita coll’imitare le tue virtù, nell’attesa di cantare con te, con gli angeli, con i santi l’ inno dell’ eterna lode. Amen”.
Giovanni Bernardi
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