Tra i principali centri di culto mariani è doveroso annoverare il Santuario di Częstochowa, meta di pellegrinaggio tra le più consolidate.
Il luogo in cui è conservata l’icona della Madonna nera di Częstochowa, è raggiunto ogni anno da milioni di pellegrini.
Nostra Signora di Częstochowa appartiene a quella molteplicità di Madonne nere, i cui centri di culto si diramano in tutto il mondo. Ripercorriamo la storia di una delle più importanti icone mariane, che da oltre sette secoli rappresenta il centro della vita religiosa e devozionale polacca. Secondo la tradizione il quadro raffigurante la Vergine con in braccio Gesù, fu realizzato da San Luca, che avrebbe raffigurato il vero volto di Maria, poiché suo contemporaneo. Come accennato, si tratta di una delle numerosissime Madonne nere, sparse in tutto il mondo, la cui origine del volto scuro, è ricollegabile al Cantico dei Cantici: «Bruna sono ma bella» (Cantico dei Cantici, 1, 5).
Madonna di Częstochowa, la storia dell’icona
Il dipinto, realizzato da San Luca, ebbe nel corso degli anni una storia molto complessa e travagliata. L’icona fu dapprima portata a Costantinopoli, in un tempio dell’Imperatore Costantino. Successivamente il principe russo Leone ricevette in dono l’icona e s’impegnò personalmente per trasferirlo in Russia. Nel 1382 il quadro della Vergine venne portato a Częstochowa, in una piccola Chiesa di legno, dove in seguito fu innalzata una basilica in onore della Vergine. I segni di profanazione che si intravedono ancora oggi sono dovuti ai seguaci dell’eretico Hus, che nel XV secolo attaccarono il luogo di culto e lo derubarono, profanandolo.
Giovanni Paolo II e la Vergine di Częstochowa
La devozione verso la Madonna di Częstochowa ha fatto sì che il Santuario a lei dedicato divenisse meta di numerosissimi pellegrinaggi. Durante il suo pontificato, Giovanni Paolo II visitò il Santuario numerose volte, sottolineando il ruolo centrale dell’icona e del Santuario stesso per il suo operato. Il Santo Pontefice non mancò di annoverare l’icona mariana e il suo Santuario nei suoi discorsi: «Le due colline: Jasna Góra e il Vaticano, non sono solo vicine l’una all’altra, sono diventate identiche, vivono l’una nell’altra» (Giovanni Paolo II, Discorso al popolo polacco, 23 ottobre 1978).
Le origini della carnagione scura in Gabriele da Barletta
La carnagione scura delle cosiddette Madonne nere ha da sempre sollecitato storici e teologi. Tra i teologi accademici va considerato il punto di vista del domenicano Gabriele da Barletta, che nel XV secolo cercò di interpretare il significato e le origini della carnagione scura dell’immagine mariana. Prendendo in considerazione le teorie di Sant’Alberto Magno (XIII secolo), Gabriele da Barletta ci da tre motivazioni che ci portano a riflettere. In primo luogo per testimonianza, poiché fu San Luca a produrre le sue tre immagini della Vergine (oggi a Roma, Loreto e Bologna) ed esse sono di colore bruno. In secondo luogo a causa della carnagione, poiché Maria era ebrea, dunque di carnagione scura. In terzo luogo per affinità: un figlio riflette comunemente i tratti di sua madre e Cristo era scuro di carnagione. Barletta attribuisce dunque ragioni etniche, biologiche e tradizionali al colore scuro della Vergine.
Preghiera alla Madonna di Częstochowa
O Chiaromontana Madre della Chiesa, con i cori degli angeli e i nostri Santi patroni, umilmente ci prostriamo di fronte al Tuo trono. Da secoli Tu risplendi di miracoli e di grazie qui a Jasna Góra, sede della Tua infinita misericordia. Guarda i nostri cuori che ti presentano l’omaggio di venerazione e di amore. Risveglia dentro di noi il desiderio della Santità; formaci veri Apostoli di fede; rafforza il nostro amore verso la Chiesa. Ottienici questa grazia che tanto desideriamo: (esporre la grazia) O Madre dal volto sfregiato, nelle Tue mani pongo me stesso e tutti i miei cari. In Te confido, sicuro della Tua intercessione presso il Tuo figlio, a gloria della Santissima Trinità. (3 Ave Maria). Sotto la Tua protezione ci rifugiamo, o Santa Madre di Dio: guarda a noi che siamo nella necessità. Nostra Signora della Montagna Luminosa, prega per noi.
Fabio Amicosante
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